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      Scritto da Prof. S. Giannitto  e/o aggiornato il   25/01/2023
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    SMALTIMENTO E RICICLAGGIO DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE (RAEE).

    RIFIUTI DI APPARECCHIATURE  ELETTRICHE ED ELETTRONICHE (RAEE)

    Rifiuti  di Apparecchiature  Elettriche ed Elettroniche (R.A.E.E.) sono disciplinati dal decreto legislativo n. 151 del 25 luglio 2005 entrato in vigore il 13 agosto 2005, “Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti”.
    Rappresentano la categoria di rifiuti in più rapido aumento a livello globale, con un tasso di crescita del  3-5%  annuo, tre volte superiore agli altri rifiuti. Nel 2014  l’Italia ne ha prodotti 800 000 tonnellate; nello stesso periodo la produzione europea è stata di circa 12 milioni di tonnellate.
    La crescente diffusione di apparecchi  elettronici determina un sempre  maggiore  rischio di abbandono nell’ambiente o in discariche e termovalorizzatori  (inceneritori), con  conseguenze  di inquinamento del  suolo, dell’aria, dell’acqua e quindi con ripercussioni sulla salute umana.
    Tipici esempi di rifiuti RAEE sono:

     

    • grandi elettrodomestici;
    • piccoli elettrodomestici;
    • apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni;
    • apparecchiature di consumo;
    • apparecchiature di illuminazione;
    • strumenti elettrici ed elettronici (a eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni);
    • giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero;
    • dispositivi  medici  (a  eccezione  di  tutti  i  prodotti impiantati e infettati);
    • strumenti di monitoraggio e di controllo;
    • distributori automatici.

    I RAEE sono classificati in due grandi categorie, a seconda del loro uso in ambito domestico o professionale, per ognuna delle quali sono state definiti i percorsi di recupero e smaltimento:

    • RAEE domestici, utilizzati nelle abitazioni;
    • RAEE  professionali,  provenienti  da  attività economiche o amministrative.

    Una distinzione particolare riguarda le apparecchiature di  illuminazione, che  rappresentano la  tipologia più numerosa (circa  l’80%  di  tutti  i RAEE).
    Le apparecchiature di illuminazione si classificano in:

    • sorgenti luminose: tubi fluorescenti, lampade fluorescenti compatte non integrate,  lampade fluorescenti compatte integrate a risparmio di energia, lampade a scarica ad alta intensità, ad alta o bassa pressione, escluse lampade a incandescenza e alogene;
    • apparecchi di illuminazione: lampadari,  plafoniere ecc.

    La  normativa  individua  5  raggruppamenti  a  seconda della loro tipologia e in base alle tecnologie necessarie per il corretto trattamento:

    • raggruppamento R1: freddo e clima (frigoriferi, condizionatori e scalda-acqua);
    • raggruppamento R2: grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, forni, piani cottura ecc.);
    • raggruppamento R3: tv e monitor;
    • raggruppamento  R4:  piccoli  elettrodomestici, elettronica  di  consumo,  apparecchi  di  illuminazione e altro;
    • raggruppamento R5: sorgenti luminose.

    I RAEE possono contenere sostanze, come metalli pesanti, ritardanti di fiamma bromurati, sostanze alogenate, sostanze lesive per l’ozono, che rappresentano un potenziale pericolo per l’ambiente, nel caso non vengano trattate o smaltite in modo adeguato. Il trattamento dei RAEE è svolto in centri adeguatamente attrezzati, autorizzati alla gestione dei rifiuti pericolosi, le cui attività di trattamento prevedono le seguenti fasi:

    • messa in sicurezza o bonifica, ovvero asportazione dei componenti pericolosi;
    • smontaggio dei sottosistemi e separazione preliminare dei materiali;
    • lavorazione meccanica per il recupero dei materiali.

    I processi di  riciclo e trattamento  dei  rifiuti di apparecchiature  di  illuminazione  consentono  di recuperare quantitativi considerevoli di materiali, pari a circa il 90% dell’intero prodotto, che possono così essere riutilizzati.
    In  particolare,  il vetro costituisce al  momento  il materiale con le maggiori potenzialità commerciali, in quanto può essere riutilizzato nel campo dell’edilizia (lane di vetro e isolanti), nel settore della vetrificazione delle piastrelle e nella produzione di lampade.
    Vengono ottenuti  anche  ferro, alluminio, rame e plastiche. Il  trattamento  e  il  riciclo dei  RAEE sono  fondamentali anche perché possono contenere componenti potenzialmente inquinanti, come per esempio il mercurio contenuto  nelle  moderne lampade. La presenza di mercurio all’interno delle sorgenti luminose varia a seconda della tipologia di lampada: le lampade fluorescenti lineari contengono fra 3 e 30 mg di mercurio, quelle fluorescenti compatte tra 5 e 10mg, quelle a scarica ad alta intensità tra 20 e 50 mg. Dal gennaio 2008, secondo il D.Lgs. n. 151/05, la gestione dei RAEE è stata assegnata ai produttori,  ai quali competono la pianificazione e la gestione di  sistemi  di  raccolta;  oggi  è  infatti  possibile  riconsegnare  gratuitamente  il  rifiuto  direttamente  al rivenditore, all’atto dell’acquisto di un’apparecchiatura della medesima tipologia. Tutte le apparecchiature elettroniche devono riportare in modo chiaro, visibile e indelebile il simbolo indicato in figura 1, il quale indica che l’apparecchiatura deve essere oggetto di raccolta separata.

    https://www.cdcraee.it/GetHome.pub_do
    https://www.cdcraee.it/GetPage.pub_do?id=2ca980954c2d51e3014c2d99793a0031
    http://www.riplastic.net/index.php/chi-siamo/azienda
    https://www.youtube.com/watch?v=GCozwMZ3QaY

     

     
     
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