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    Blog notizie

    La scuola fallita?
    pubblicato il 04/10/2010

    La scuola fallita

    E' possibile garantire un'istruzione decente con i tagli? Lo stato deve alle scuole miliardi di euro di spese per il funzionamento ordinario. Gli inviati tornano accanto ai precari che hanno perso il lavoro, e ci spiegano i salti mortali di presidi e insegnanti per cercare di garantire ad ogni costo il funzionamento senza soldi per pagare manutenzioni, straordinari, supplenti...

    La trasmissione è andata in onda su RAI 3 domenica 14 febbraio 2010. Vale la pena ricordarla. Il servizio dura poco più di un ora e mezzo. Fare click sull'immagine o di seguito: La scuola fallita

    da  rassegna.it   20-02-2010                           

    La scuola pubblica non è fallita

    La lettera di un'insegnante di ruolo di Bergamo: "Nonostante le enormi difficoltà nelle quali rischiamo di affogare, la scuola pubblica è la scuola di tutti, dove i bambini diversamente abili o non nativi possono stare seduti accanto agli altri"

    Pubblichiamo la lettera che un’insegnante di ruolo al lavoro, Alessandra De Fiori, ha invitato alla Flc Cgil di Bergamo, dopo aver visto la puntata di PresaDiretta del 14 febbraio mandata in onda da Rai 3 col titolo “La scuola fallita”.

    Pur essendo una tra le fortunate "di ruolo" ho condiviso la rabbia e l'amarezza dei colleghi e delle colleghe precarie, mi sono sentita umiliata per la situazione economica incresciosa delle nostre scuole e per l'insulto rappresentato dalla dote scuola della Regione Lombardia. Mi sono cadute le braccia di fronte allo stato di abbandono di tanti edifici scolastici italiani.

    Eppure, ascoltando i portavoce delle prestigiosissime scuole paritarie di Milano, in una delle quali ho lavorato per tre anni, mi sono sentita enormemente orgogliosa di essere un'insegnante della scuola pubblica.

    Perché, nonostante le enormi difficoltà nelle quali rischiamo di affogare, la scuola pubblica è la scuola di tutti, la scuola dove i bambini diversamente abili o non nativi possono stare seduti accanto agli altri, accanto ai figli dei medici, dei liberi professionisti, degli operai,  degli insegnanti, dei panettieri, senza sentirsi in imbarazzo; dove tutti possono andare alla festa di compleanno di tutti indipendentemente dal regalo che possono permettersi di offrire, dove ad ognuno si danno le stesse opportunità di costruirsi un futuro libero e consapevole.

    Perché la scuola pubblica frequentata da mio figlio non ha una vasca olimpionica, ma le sue maestre lo hanno comunque portato ogni anno in piscina, insieme a tutti i suoi compagni.

    Perché, a dispetto delle mancanza di risorse, la scuola pubblica dà prova di straordinarie capacità di adattamento e di creatività, come dimostra la preside della scuola nautica di Messina, i cui alunni, nonostante le aule piccolissime e le continue "passeggiate" per il quartiere, trovano una collocazione non appena si diplomano. E perché sono i ragazzi del Marconi che, grazie alla passione del loro professore (fannullone?), vincono le gare di matematica.

    Sono convinta che la maggior parte di coloro che lavorano nella scuola italiana abbia una grandissima forza e anche una grandissima consapevolezza della propria missione, che ci permetteranno di stringere i denti in attesa di un governo più consapevole e democratico.

    Alessandra De Fiori  

     


    La didattica su Youtube
    pubblicato il 09/09/2010

    La didattica su Youtube

    Il prof. Andrea de Capoa (di Torino) si è dedicato alla selezione dei migliori filmati didattici presenti  nel portale YouTube, realizzando un vero e proprio sito di didattica della fisica e della scienza.

    Invito i colleghi ad utilizzare questo importante materiale didattico che sicuramente aiuterà ed integrerà la didattica in diverse discipline

    Ecco i link ad alcune pagine già catalogate per argomento, dove è possibile trovare degli ottimi filmati didattici.
    Basta fare click sui sottostanti Link, per accedere alla pagina corrispondente alla disciplina scelta:

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     



     


    Salviamo la Torre Scibini con un click
    pubblicato il 18/08/2010

    Salviamo la Torre di ManfriaLancio un appello per salvare un importante monumento del quattrocento, uno dei pochi esempi di torri di segnalazione in Sicilia, altrimenti destinato al degrado totale. Non costa nulla, solo un click ed un minuto di tempo. Vi chiedo questo aiuto che, sono certo, mi darete di sicuro. Si tratta di un bene che appartiene a tutti...

    E' una iniziativa di alcuni studenti che mi hanno scritto:

     "... siamo un gruppo di studenti che saputo del progetto  del F.A.I. (FONDO AMBIENTE ITALIANO) vorrebbero salvare la torre di Xibini a tale proposito le inviamo il volantino che abbiamo preparato e la invitiamo a diffonderlo. La ringraziamo anticipatamente …"

    Vi dico che, in questo momento "La Torre" ha poche segnalazioni,  ma sono certo che la farete balzare avanti.   

    Ringrazio tutti per l'aiuto che saprete dare.

    S. Giannitto                     




    Volantino:

    Anche TU,  hai la possibilità di  fare qualcosa di concreto per salvare la Torre di Manfria di Gela.

     Come ?

    Con un semplice  click.

    Come fare?

    Basta andare sul sito del F.A.I  (Fondo per l’Ambiente Italiano):

    http://www.iluoghidelcuore.it/segnala/14610

    Vai in basso ed inserisci la somma dei numeretti proposta, quindi fai click sul bottone arancione con scritto:

     COMPLETA LA SEGNALAZIONE               

    Ti verrà chiesta la registrazione al sito con nome, cognome, città , il tuo indirizzo e-mail e una password che sceglierai a tuo piacimento. Se hai un account Facebook, puoi accedere direttamente. Non occorre fare altro.

     In che cosa consiste?

    Segnalando la TORRE Xibini, come tuo “luogo del cuore”, il F.A.I., la salverà per te. Attraverso il censimento fatto di segnalazioni, F.A.I, sollecita le Istituzioni locali e nazionali competenti, affinché conoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti delle bellezze del Paese. In questo modo scatteranno gli interventi per il recupero dei beni segnalati.

     Solo pochi hanno già segnalato la torre di Xibini di Pachino, ma serve anche il tuo aiuto perché, per salvarla, servono migliaia di voti. L’aggiornamento in tempo reale, sui voti, si trova nella home-page del sito del F.A.I.

    Stavolta non lasciarti sfuggire questa occasione, non costa niente.

    La Torre su Yotube

    Notizie sulla Torre Xibini

    L'antica struttura feudale del territorio di Pachino è documentata dalla "Torre Scibini", d'epoca altomedievale, su cui campeggia lo stemma della famiglia Xiurtino.
    La torre venne fatta costruire, infatti, nel 1493 dal conte Antonio de Xurtino con il permesso di Ferdinando II re di Sicilia, di Castiglia e d'Aragona e di sua moglie Isabella.
    In quel periodo il territorio, lontano dai centri abitati, oltre ad essere devastato dai pirati Saraceni della vicina Malta e dell'Africa Settentrionale, subiva il grave fenomeno del brigantaggio. A risentire di questo non erano soltanto gli abitanti dei villaggi, ma anche i proprietari terrieri.
    Purtroppo il governo centrale era troppo lontano e gli aiuti arrivavano troppo tardi, per questo si decise di costruire un sistema di torri difensive lungo tutta la costa siciliana e una di queste fu la "Torre Scibini".
    Dopo la cacciata degli Arabi dalla Sicilia, i Normanni attribuirono il territorio al nobile Orlando Landolina. Nel 1300 passò al nobile siciliano Manfredi Alagona, appartenente ad una delle famiglie più in vista dell'isola.
    Nel 1391 il feudo passò ad un nuovo proprietario, forse di origine gallica, Gagliardetto de Mont Cloup, per diventare poi una baronia nel 1395. Primo barone di Scibini fu il netino Mainitto Xurtino o Sortino, che ne ricevette l'investitura ufficiale il 28 dicembre 1396.
    Un discendente di quest'ultimo Antonino Xurtino, nell'anno 1493 fece ricostruire la Torre Scibini. In quel periodo infatti i pochi coloni presenti erano spesso vittime delle scorrerie di pirati saraceni, provenienti dalla vicina Malta o dall'Africa settentrionale, per cui per porre rimedio alle sventure ed al latrocinio ed ammonire gli scellerati ed essergli sottomessi, il conte Antonio de Xurtino da Palazzolo Acreide, barone dei feudi di Scibini e Bimmisca,compagno di corte e signore del territorio di Pachino, fece ricostruire a sue spese un vecchio presidio abbandonato con la torre al centro.
    IL PIANO TERRA
    Il piano terra era usato come magazzino per i generi alimentari, le armi e gli attrezzi.
    Non era accessibile dall' esterno ma vi si scendeva dal piano superiore attraverso una botola.
    IL PIANO SUPERIORE
    Il piano superiore era l'alloggio del guardiano della torre e dei soldati
    era accessibile dall' esterno solo con una scala in legno che veniva tolta in caso di attacco le sentinelle stavano di guardia sul tetto della torre, dove si accendevano i fuochi di egnalazione.
    IL SOFFITTO
    Il soffitto era costruito a "volta" a crociera. Oggi non rimane niente del soffitto, solo un pilastro dei quattro che lo sostenevano e un piccolo frammento della volta.
    EDIFICI ESTERNI
    All'esterno c'erano le stalle per i cavalli e forse dei dormitori per i soldati.
    C' era poi un muro di pietre che recintava tutta l'area della torre.
    L'ISCRIZIONE ESTERNA
    Sul prospetto principale il barone fece scrivere un bando per assumere giovani del luogo come guardie della torre.


    Pagina originale (http://www.virtualsicily.it)

     


     

     


    U2 - Sunday Blody Sunday
    pubblicato il 03/08/2010

    U2 Sunday Blody Sunday

    Sunday Bloody Sunday è una canzone del gruppo rock irlandese U2, parte del repertorio storico della band, contenuto originariamente nell'album War e successivamente ripreso in Under a Blood Red Sky ed in The Best of 1980-1990 come quinta canzone del CD A.

    Il testo

    Il testo è stato scritto da Bono, come la quasi totalità dei pezzi degli U2, mentre alla musica ha contribuito l'intero gruppo. Bloody Sunday, la "domenica di sangue", di cui parla la canzone è il 30 gennaio 1972. Quel giorno, nella città nordirlandese di Derry (Londonderry per gli Unionisti), l'esercito del Regno Unito sparò sui partecipanti ad una manifestazione. Quattordici persone, civili disarmati, vennero uccise. L'episodio passò alla storia come "Bloody Sunday" o "Domenica di sangue" (da sottolineare che in inglese "bloody" significa, oltre che "insanguinato" appunto, anche "maledetto"), e scatenò la rivolta nazionalista contro il governo di Londra.

    All'epoca dei fatti, Bono - anzi, Paul Hewson - era un ragazzino di 11 anni. Dieci anni dopo, nel 1982, il ricordo ancora vivo dell'episodio gli ispirò Sunday Bloody Sunday. Come si può sentire nella registrazione dal vivo dell'album Under a Blood Red Sky, Bono precisa che non si tratta di una "rebel song", tradizionali nel repertorio musicale irlandese. Piuttosto, è la reazione incredula e scandalizzata di un giovane, cresciuto in un ambiente familiare interconfessionale (madre protestante, padre cattolico) nella Repubblica d'Irlanda, di fronte all'odio e alla violenza fratricida che divide coloro che dovrebbero essere uniti nel nome di Cristo. La domanda del ritornello "How long, how long must we sing this song?" ("Per quanto tempo dovremo cantare questa canzone?") viene ripresa nella canzone che chiude l'album War, "40" (tratta dal Salmo 40 di Davide della Bibbia), dove Bono canta più volte "How long to sing this song?".

    La dimostrazione del fatto che questo brano è un universale rifiuto della violenza è provata dalla versione che si può ascoltare nel film Rattle and Hum. In questo caso la dedica di Bono fa riferimento all'attentato dell'IRA a Enniskillen in Irlanda del Nord nel novembre 1987. Si tratta di un atto di accusa contro i membri dell'IRA responsabili per l'azione terroristica che aveva causato 11 morti, tutti civili protestanti, e verso quegli irlandesi, in patria e all'estero, che giustificano l'uso della lotta armata per ottenere la separazione dal Regno Unito.

    Discografia

    Sunday Bloody Sunday fu eseguita per la prima volta in pubblico nel dicembre 1982 a Belfast, nell'Irlanda del Nord, tre mesi prima della pubblicazione dell'album War. Nel presentare il brano al pubblico, Bono disse:

    « Si chiama Sunday Bloody Sunday, parla di noi, dell'Irlanda. Ma se non piacerà a voi, non la suoneremo mai più. »
    (Bono)

    Al termine dell'esecuzione la reazione del pubblico fu un'ovazione per la canzone e per la band. Il brano venne, quindi, inserito come prima traccia nell'album War, pubblicato nel marzo 1983.

    Un'esecuzione dal vivo di Sunday Bloody Sunday, registrata il 20 agosto 1983 durante il "Rockpalast 83" presso il Lorelei Amphitheatre di St. Goarshausen (nell'allora Germania Ovest), fu inserita nel mini-LP dal vivo Under a Blood Red Sky pubblicato nel dicembre 1983. Da quel concerto, fatto per l'emittente televisiva tedesca WDR Television, venne tratto, anche, un videoclip di Sunday Bloody Sunday. La programmazione del video su MTV ed altre importanti trasmissioni televisive musicali (in Italia era l'epoca di DeeJay Television e Videomusic) contribuì notevolmente alla popolarità della canzone.

    Il brano è stato presentato dal vivo numerose volte e in versioni differenti: dalla versione lenta e poi aggressiva di Rattle and Hum, fino ad arrivare alla versione malinconica suonata a Sarajevo durante il PopMart Tour.

    A conferma del posto importante di Sunday Bloody Sunday nel repertorio degli U2, il brano è stato inserito nella raccolta antologica The Best of 1980-1990 pubblicata nel 1998.

     

    VIDEO

    LA STORIA

    IL FILM

    IL TESTO

    I can't believe the news today,
    I can't close my eyes and make it go away.
    How long, how long must we sing this song?
    How long? Tonight we can be as one.
    Broken bottles under children's feet,
    Bodies strewn across a dead end street,
    But I won't heed the battle call,
    It puts my back up, puts my back up against the wall.

    Sunday, bloody Sunday.
    Sunday, bloody Sunday.

    And the battle's just begun,
    There's many lost, but tell me who has won?
    The trenches dug within our hearts,
    And mothers, children, brothers, sisters torn apart.

    Sunday, bloody Sunday.
    Sunday, bloody Sunday.

    How long, how long must we sing this song?
    How long, Tonight we can be as one.
    Tonight, tonight.

    Sunday, bloody Sunday.
    Sunday, bloody Sunday.

    Wipe the tears from your eyes,
    Wipe your tears away,
    Wipe your blood shot eyes.

    Sunday, bloody Sunday.
    Sunday, bloody Sunday.

    And it's true we are immune.
    When fact is fiction and T.V. is reality,
    And today the millions cry,
    We eat and drink while tomorrow they die.
    The real battle just begun.
    To claim the victory Jesus won,
    On a Sunday bloody Sunday,
    Sunday bloody Sunday

    TRADUZIONE

    Si..Non posso credere a queste notizie oggi
    Oh,non riesco a chiudere gli occhi
    E farli andare via
    Per quanto tempo…
    Per quanto tempo dobbiamo cantare questa canzone?Per quanto tempo?per quanto tempo.
    .Perché stanotte…possiamo essere uno solo
    ..Stanotte....
    .Bottiglie rotte sotto I piedi dei bambini
    Corpi sparsi attraverso la strada della morte
    Ma non darò retta alla voce della battaglia
    Ce la metterò tutta
    Ce la metterò tutta
    Domenica,sanguinosa domenica,
    domenica,sanguinosa domenica,
    domenica,sanguinosa domenica

    e la battaglia è appena iniziata
    ci sono molti perdenti,ma dimmi chi ha vinto
    la trincea è scavata nei nostri cuori
    e madri,bambini,fratelli,sorelle lacerati

    domenica,sanguinosa domenica
    domenica,sanguinosa domenica
    per quanto tempo..
    per quanto tempo dobbiamo cantare questa canzone?Per quanto tempo?per quanto tempo…
    .Perchè stanotte..possiamo essere uno solo..
    Stanotte
    …stanotte……
    ….. Domenica,sanguinosa domenica
    Domenica,sanguinosa domenica
    Asciuga le lacrime dai tuoi occhiAsciugaleOh,asciuga le lacrime
    Asciuga le lacrime(domenica,sanguinosa domenica)asciuga le gocce di sangue dai tuoi occhi
    domenica,sanguinosa domenica
    domenica,sanguinosa domenica(domenica,sanguinosa domenica
    domenica,sanguinosa domenica(domenica,sanguinosa domenica)
    ed è vero noi siamo immuni
    quando i fatti sono finzione e la TV realtà
    e oggi in milioni piangono
    noi mangiamo e beviamo mentre loro domani moriranno(domenica,sanguinosa domenica)
    la vera battaglia è appena iniziata
    per pretendere la vittoria Gesù vinse
    domenica sanguinosa domenica
    domenica sanguinosa domenica..


     


    Dopo il Web, arriva il grafene 2.0
    pubblicato il 28/07/2010

    Nongjian (NJ) Tao, un ricercatore presso il Biodesign Institute dell'Università Statale dell'Arizona, ha ideato una nuova tecnica di produzione del grafene, che consentirebbe, attraverso l'accentuazione delle caratteristiche di questo formidabile materiale, di utilizzarlo più proficuamente nei dispositivi elettronici ad alta velocità.

    IBM transistor in grafene Da quando è stato introdotto nell'industria elettronica, il grafene ha suscitato enorme interesse per le sue caratteristiche di conducibilità elettrica. Le ricerche vanno inoltre nella direzione di un suo possibile uso anche come semiconduttore. IBM, qualche mese fa, ha dimostrato che il grafene può essere impiegato per la produzione di un transistor con una frequenza di funzionamento massimo di 100 GHz.

    Il transistor di grafene che Tao ha realizzato, grazie alla collaborazione di colleghi di vari istituti di ricerca e università, è costituito da 13 anelli di benzene. La molecola di questo grafene, nota come coronene, manifesta un migliore band gap, che supererebbe uno dei principali impedimenti all'uso del grafene in elettronica.

    Per tentare una spiegazione semplice della problematica, partiamo dalla composizione base del grafene: esso è un materiale, ottenuto in laboratorio dalla grafite, costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio, stretti in una struttura a nido d'ape.

    Alcune caratteristiche del grafene, tuttavia, devono essere modificate per adattarsi alla costruzione di transistor, i quali, come spiega Tao, sono sostanzialmente degli interruttori che possono essere accesi o spenti. Un transistor di grafene è molto veloce ma il rapporto on/off è molto piccolo. Ciò è dovuto al fatto che lo spazio tra le bande di valenza e di conduzione del materiale — o gap di banda — è pari a zero per il grafene, spiega il ricercatore.

    Finora, per migliorare questo rapporto si è operato con tecniche nanometriche, ma esse si rivelano costose e quindi non applicabili su scala industriale. Ecco perché Tao ha rivolto la propria attenzione alle molecole di carbonio che costituiscono il grafene, operando una sintesi chimica sugli anelli di benzene, che costituiscono le strutture esagonali del grafene (6 atomi di carbonio per ognuna). Si è osservato infatti che quanto più gli anelli sono uniti, tanto più il grafene si avvicina al comportamento di un semiconduttore.

    In questo modo, si è sintetizzata una molecola di coronene e con dei leganti chimici, si sono potuti collegare ad essa degli elettrodi, per costituire un circuito in nanoscala. Quando è stato applicato un potenziale elettrico alla molecola, si è visto che essa assume il comportamento tipico del transistore, con un cambiamento di stato on/off reversibile.

    I transistori così prodotti eliminerebbero i difetti del grafene, parte dei quali derivanti, com'è noto da una diversa disposizione degli esagoni: infatti, in presenza di pentagoni o ettagoni (invece degli esagoni), la struttura del grafene si deforma. Le dimensioni ridotte di questi transistor infine fanno pensare a una buona resa in fase di produzione su larga scala e il loro impiego nell'emergente elettronica ad alta velocità.

     


    Bruce Lee - La leggenda
    pubblicato il 02/07/2010

    Bruce Lee

    Bruce Jun Fan Lee ( in pinyin Li Xiaolong; San Francisco, 27 novembre 1940 – Hong Kong, 20 luglio 1973) è stato un attore e artista marziale statunitense.

    Nato a San Francisco e cresciuto ad Hong Kong, Lee è l'attore più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al mondo non cinese. I suoi film, prodotti ad Hong Kong e ad Hollywood, elevarono ad un nuovo livello di popolarità e gradimento le pellicole di arti marziali, facendo aumentare per la prima volta ed improvvisamente anche l'interesse per questo tipo di discipline in Occidente. La direzione ed il tono delle sue opere influenzarono profondamente i film di arti marziali di Hong Kong, che fino ad allora mostravano più un senso teatrale che realistico delle scene.

    Statua di Bruce Lee

    Lee divenne un'icona soprattutto per i cinesi, come ritratto dell'orgoglio nazionale e per alcuni tratti nazionalistici presenti nei suoi film. Alcuni videro Lee come un modello per acquisire un corpo forte ed efficiente ed un altissimo livello di benessere fisico, sviluppando allo stesso tempo destrezza nel combattimento corpo a corpo. Nonostante il contenuto violento dei suoi film, Bruce in realtà era una persona pacifica e fermamente contraria all'uso delle arti marziali come metodo di offesa e supremazia.

    Nell'occasione di quello che sarebbe stato il suo 65º compleanno (novembre 2005), una statua commemorativa è stata posata sull'Avenue of the Stars a Kowloon, in sua memoria. Nonché memoria di colui che è stato votato "Star of the Century" dagli addetti ai lavori del mondo del cinema di Hong Kong. Nel 1993 è stato anche onorato con una stella sulla Hollywood Walk of Fame a Los Angeles.

    VIDEO



     


    I ragazzi del Bartolo volano a Bruxelles
    pubblicato il 18/06/2010

    Premiati i ragazzi del Bartolo in occasione del "Premio Scuola per l'Europa" indetto dalla Provincia nell'ambito della "Festa dell'Europa".
    Assieme ai ragazzi degli altri due istituti selezionati (IPSIA Calapso e Gaetano Arezzo della Targia) i nostri studenti si sono distinti per un documentario sulla storia delle masserie evidenziando il contrasto tra degrado urbano e bellezze del territorio.

    Leggi l'articolo

     


    Termine lezioni e successive operazioni
    pubblicato il 10/06/2010

    logo repubblica

    Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore
    “M.BARTOLO”

    LICEO Scientifico – Liceo Scientifico Tecnologico – Liceo delle Scienze Umane
    ITIS (Meccanica, Meccatronica e Energia- Elettronica ed Elettrotecnica – Informatica e Telecomunicazioni)
    ITIS Serale (Meccanica, Meccatronica e Energia- Elettronica ed Elettrotecnica – Informatica e Telecomunicazioni)
    Viale A. Moro – 96018 Pachino (SR) – Tel.e fax 0931/020131 – 0931 020132
    Via Fiume – 96018 Pachino (SR)- Tel. E fax 0931 846359
    www.primopachino.it – Email sris01400g@istruzione.itsris01400g@ec.it – C. F. 83002910897

    Ai docenti
    SEDE

     

    Oggetto: termine delle lezioni.


    Come stabilito dal calendario nazionale, le lezioni termineranno sabato 12 giugno, mentre, secondo quanto già comunicato con apposito  calendario,  gli scrutini avranno inizio lunedì 14 giugno.
    Al termine delle operazioni di  scrutinio, i docenti dovranno provvedere alla consegna dei registri personali alla dirigenza e completare il deposito degli elaborati scritti .

    Pachino, 8-6-2010
    Il dirigente scolastico                
    ( prof. Giovanni Blanco)                  
     

     


    Mostra su Caravaggio e le Erbe Officinali
    pubblicato il 07/06/2010

    Inaugurate le "originali" mostre "Da Caravaggio ai nostri giorni" curata dal prof. Gaetano Mallia e "Le erbe officinali" curata dalle prof.sse Antonina Barone e Marisa Pindo.

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