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    Jessie J - Nobody's Perfect
    pubblicato il 19/04/2011

    Jessie J Jessica Ellen Cornish, conosciuta col suo nome d'arte Jessie J (Londra, 27 marzo 1988), è la brunetta più amata dal panorama musicale inglese e a soli 22 anni, sta scalando le classifiche di Italia ed Europa con l’ultimo singolo, Price Tag, un pezzo firmato dalla giovane cantante e dal rapper statunitense B.O.B. che ha curato il featuring.

    Jessie J ha ottenuto fama come autrice di testi, tanto da ricevere un contratto dalla Sony ATV. È la coautrice del singolo di Miley Cyrus Party in the U.S.A., nonché l'autrice di canzoni di artisti come Justin Timberlake, Chris Brown (col quale è stata in tournée in Europa), Alicia Keys e Christina Aguilera.

    Il suo primo singolo, Do It Like a Dude, è stato pubblicato nel novembre 2010 e ha raggiunto la seconda posizione della classifica britannica.

    Il 6 dicembre dello stesso anno la BBC ha inoltre annunciato che Jessie J avrebbe fatto parte del sondaggio Sounds of 2011. Il 7 gennaio 2011 fu annunciata la sua vittoria.

    Prima della pubblicazione dell'album di debutto, Who You Are, avvenuta il 25 febbraio 2011, è stata pubblicata la nuova traccia "Price Tag" il 28 gennaio dello stesso anno.

    Il brano è entrato subito in classifica alla prima posizione nel Regno Unito, dove è rimasto per due settimane consecutive.

    Jessie J aveva originariamente scritto Do It Like a Dude per Rihanna, ma ha deciso di tenerla per sé. La stessa sorte è destinata a L.O.V.E., inizialmente destinata ad essere registrata da Alicia Keys, che fa parte della lista tracce dell'album di debutto di Jessie.

    VIDEO

     

    Nobody's Perfect – Testo

    When I’m nervous I have this thing yeah I talk too much
    Sometimes I just can’t shut the hell up
    It’s like I need to tell someone anyone who’ll listen
    And that’s where I seem to fuck up, yeah
    I forget about the consequences, for a minute there I lose my senses
    And in the heat of the moment my mouth’s starts going the words start flowing

    But I never meant to hurt you, I know it’s time that i learnt to
    Treat the people I love like I wanna be loved
    This is a lesson learnt , I hate that I let you down and I feel so bad about it
    I guess karma comes back around cause now I’m the one that’s hurting yeah
    And I hate that I made you think that the trust we had is broken
    So don’t tell me you can’t forgive me
    Cause nobody’s perfect, no, no, no, no, no, no, no, nobodys perfect

    If i could turn back the hands of time
    I swear I never wanna cross that line
    I should of kept it between us but no I went and told the whole world how I feel and oh
    So I sit and I realise with these tears falling from my eyes
    I gotta change if I wanna keep you forever
    Promise that I’m gonna try

    But I never meant to hurt you, i know it’s time that i learn to
    Treat the people I love like I wanna be loved
    This is a lesson learnt and I hate that I let you down and I feel so bad about it
    I guess karma comes back around cause now I’m the one that’s hurting yeah
    And I hate that I made you think that the trust we had is broken
    So don’t tell me you can’t forgive me
    Cause nobody’s perfect, no, no, no, no, no, no, no,nobody’s perfect

    Im Not a saint no not at all, but what I did it wasn’t cool
    But I swear that I’ll never do that again to you
    I’m not a saint, no not at all, but what I did it wasn’t cool
    but i swear that ill never do that again to you.
    I hate that I let you down, and I feel so bad about it
    I guess karma comes back around cause now I’m the one that’s hurting yeah
    And I hate that I made you think that that the trust we had is broken
    So don’t tell me you can’t forgive me
    Cause nobody’s perfect, no,

    And I hate that I let you down and i feel so bad about it
    I guess karma comes back around and I’m the one that’s hurting, yeah
    And I hate that I made you think that the trust we had is broken
    So don’t tell me you can’t forgive me
    Cause nobody’s perfect. yeah yeah
    dont tell me, dont tell me
    no,no
    you cant forgive
    no
    because nobodys perfect

    Nobody's Perfect – Traduzione

    Ho questa cose, si, parlo troppo
    A volte non riesco proprio a tenere la bocca chiusa
    E’ come se avessi bisogno di parlare di raccontare a qualcuno, chiunque ascolti
    Ed è qui dove sembra che io huh
    Mi dimentico delle conseguenze
    Per un minuto lì io perdo i sensi
    Nel calore del movimento, la mia bocca parte
    Le parole iniziano a uscire
    Ma non ho mai avuto intenzione di ferirti, no
    So che è il momento di imparare a
    Trattare le persone che amo come io vorrei essere amata
    Questa è una lezione da imparare

    E odio buttarti a terra
    E mi sento così male per questa cosa
    Credo che il karma si stia rivoltando contro di me
    Perché ora sono la sola ad essere ferita, si
    E odio averti fatto pensare
    Che si sia venuta meno la fiducia
    Perciò non dirmi che non puoi perdonarmi
    Perché nessuno è perfetto, no, no
    No, no, no, no, no, no, no, no, no, no
    No, no, no, no, no, yeah, ascolta

    Se potessi portare indietro il tempo
    Giuro che non avrei mai oltrepassato quel confine
    Avrei dovuto tenere tutto tra di noi
    Ma Jessie è andata a dire al mondo intero come si sentiva
    Oh, perciò mi siedo sotto una luce arrabbiata
    Con questa lacrime che mi cadono dagli occhi
    Devo cambiare se voglio tenerti per sempre con me
    Prometto che ci proverò
    Ma non ho mai avuto intenzione di ferirti, no
    So che è il momento di imparare a
    Trattare le persone che amo come io vorrei essere amata
    Questa è una lezione da imparare

    E odio buttarti a terra
    E mi sento così male per questa cosa
    Credo che il karma si stia rivoltando contro di me
    Perché ora sono la sola ad essere ferita, si
    E odio averti fatto pensare
    Che si sia venuta meno la fiducia
    Perciò non dirmi che non puoi perdonarmi
    Perché nessuno è perfetto, no, no
    No, no, no, no, no, no, no, no, no, no
    No, no, no, no, no, no, no
    http://testitradotti.wikitesti.com
    Non sono una santa, niente affatto
    Ma quello che ho fatto, non è stato bello
    Ma giuro che non ti rifarò mai più una cosa del genere
    Non sono una santa, non sono una santa, niente affatto
    Ma quello che ho fatto, non è stato bello
    Ma giuro che non ti rifarò mai più una cosa del genere

    E odio buttarti a terra
    E mi sento così male per questa cosa
    Credo che il karma si stia rivoltando contro di me
    Perché ora sono la sola ad essere ferita, si
    E odio averti fatto pensare
    Che si sia venuta meno la fiducia
    Perciò non dirmi che non puoi perdonarmi
    Perché nessuno è perfetto, no, no
    No, no, no, no, no, no, no, no, no, no
    No, no, no, no, no, nessuno è perfetto, no


     

     


    Conclusa la Robocup Jr - Catania 2011
    pubblicato il 19/04/2011

    Robocup Jr - Catania 2011

    Sabato 16  Aprile 2011 alcuni studenti del corso di Robotica, accompagnati dai docenti G. Bongiovanni e S. Giannitto, hanno assistito alle finali della terza edizione  della Robocup Junior, che si è svolta a Catania presso il Centro Fieristico “Le Ciminiere” nei giorni 14, 15 e 16 Aprile. Una festa di colori e di sano agonismo che ha visto protagonisti i ragazzi provenienti da sedici regioni italiane, componenti di circa ottanta squadre, che si sono disputate il titolo nazionale per le categorie Soccer, Rescue e Dance. Un titolo che per la Rescue e la Dance vale la qualificazione ai mondiali di Istanbul del prossimo mese di Giugno.
    A questa edizione hanno partecipato per la prima volta gli studenti under 14 in una sezione a loro riservata per la Rescue e per la Dance.

    L’organizzazione del Campionato, curata con  successo dall’ I.T. Archimede di Catania, si è articolata secondo un intenso  programma: dopo l’accoglienza e la registrazione delle squadre effettuate giovedì pomeriggio, le interviste, e poi, venerdì, una giornata dedicata alle qualificazioni.Robocup Jr a Catania
    Nell’ambito del Campionato si è svolto il Secondo seminario scientifico  Roboscuola dedicato al confronto delle esperienze di didattica  della Robotica nei diversi contesti di apprendimento, dalla scuola dell’infanzia alle sperimentazioni di robotica virtuale presso l’Università.
    I concorrenti hanno affrontato tutte le prove con grande fair play e inventiva, dimostrando capacità progettuali, tecniche  e lavoro di team.
    Durante la cerimonia di premiazione, condotta  dal giornalista Guglielmo Troina,  sono stati inoltre assegnati premi e riconoscimenti offerti da Enti istituzionali e da Aziende e Sponsor ufficiali della manifestazione.
    Le gare hanno parecchio entusiasmato gli studenti del "Bartolo" che, sebbene al loro primo impatto con il mondo della robotica,  hanno potuto comparare il loro livello di esperienza con quello delle scuole partecipanti. Un’occasione questa che ha alimentato la nostra voglia di fare e nutrito il desiderio di essere sicuramente protagonisti  almeno nell’edizione del prossimo anno.
    Sabato mattina il Campionato ha decretato i seguenti verdetti:

    Soccer Light Under 19:
    1° Classificato: Duo W;
    Soccer Open Under 19:
    1° Classificato: Domese Rc;
    Dance Under 19:
    1° Classificato:T4-At;
    Dance Under 14:
    1° Classificato: Electrodance;
    Rescue Under 19:
    1° Classificato: Anacleto;
    Rescue Under 14:
    1° Classificato: Robotik.

     

    Alcune foto della Manifestazione
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    Distefano Luca IVB (ITIS)

     


    Buona Pasqua anche a loro!
    pubblicato il 18/04/2011

    Buona Pasqua anche a loro!

    Le associazioni per la protezione degli animali LAV, ENPA e OIPA da tempo gridano in tutte le piazze d'Italia il loro dolore e orrore per il massacro dei giovani agnellini che si compie ogni anno per Pasqua. Quest'anno ad Arezzo i volontari, con le mani "insanguinate" con una vernice per colpire l'attenzione dei passanti, hanno coinvolto molti cittadini in un flash mob contro la crudele usanza di mangiare gli agnelli, ma anche i capretti, per festeggiare la Pasqua. protesta-strage-agnelli
    L'azione si è svolta in piazza Risorgimento dove si è sentito chiaramente, diffuso da un altoparlante, dopo un lungo belato, il lamento dell'agnellino che viene ucciso ancora oggi in maniera barbara: “a volte con uno stordimento preventivo”, hanno spiegato gli organizzatori, “a volte a freddo, viene sgozzato e lasciato agonizzare a testa in giù. Tutto questo per un'usanza che niente ha a che vedere con la più importante festa della comunità cattolica”.
    I cuccioli di agnello hanno appena un mese di vita quando vengono strappati alle loro madri. “Molti arrivano dai paesi dell'Europa dell'Est”, hanno spiegato gli organizzatori, ”costretti a lunghi viaggi in TIR senza cibo, senza acqua e senza possibilità di muoversi. Lasciamo quindi immaginare le condizioni in cui si trovano all'arrivo nei macelli italiani”.
    Tra il materiale informativo, è stato distribuito anche un menù di Pasqua senza crudeltà, preparato con i prodotti della terra. L'invito rivolto a ogni persona sensibile nei confronti degli animali o che abbia senso di giustizia è stato quello di non festeggiare la Pasqua con un pezzo di agnello - o di qualsiasi altro animale - nel piatto, ma di provare invece altre buonissime ricette.

    Ricordiamoci che:

    Come gli uomini, anche gli animali provano sentimenti, di paura, dolore, ma anche di gioia, affetto, amore. Non c'è alcuna giustificazione per ucciderli”.

     

     


    1492: Un sogno divenuto realtà?
    pubblicato il 18/04/2011

    1492: La scoperta del paradiso

    <<Guardate fuori:cosa vedete? >>  “Vedo torri, palazzi; vedo campanili; vedi la civiltà… e vedo guglie che stagliano alte  nel cielo” “ Tutto creato da uomini come me! Per quanto voi possiate vivere Sanchez, c’è una cosa che non cambierei mai tra noi due: io  c’è l’ho fatta, voi NO! ’’1492

    La storia di Cristoforo Colombo uno tra i più grandi navigatori che abbia solcato i mari,viene raccontata-su sceneggiatura della francese Roselyne Bosh-dal regista americano Ridley Scott; in un film realizzato nel 1992 in occasione del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America.

    Abilmente interpretato da Gerard Depardieu, Colombo viene rappresentato come un tenace sostenitore delle teorie geografiche che contraddicevano i dogmi del tempo,oltre che come un coraggioso navigatore,disposto a tutto per realizzare i propri sogni. Riesce a fare approvare alla regina Isabella di Castiglia (il cui ruolo nel filmè stato interpretato da Sigaurmay Weaver) il suo progetto:raggiungere le Indie viaggiando verso occidente. Il 3 agosto 1492 con il suo equipaggio salpa da Portopalos e il 12 ottobre 1492, sbarca sull’isola di Guaromi, oggi S.Salvador. Egli pensa di riuscire a creare una sorta di paradiso terrestre nel nuovo mondo sconosciuto,dove possono convivere in pace Europei ed Indiani. Sarà però l’avidità di ricchezze da parte della nobiltà spagnola a distruggere l’utopia di Colombo,attraverso il saccheggio e lo sfruttamento sistematico della popolazione locale. Il film si conclude mestamente,mostrando la fine ingloriosa del Genovese,umiliato e dimenticato da tutti. Ricco di riferimenti storici valido esempio di divulgazione storica, il film si fa apprezzare sia per la geniale interpretazione degli attori protagonisti che per le ricche scenografie.

    Sono riprese senza alcun timore le scene più cruente accanto a quelle spettacolari dei suggestivi paesaggi; un film allora forte, capace di scuotere il pubblico e di suscitare grande partecipazione emotiva. Le ricostruzioni d’epoca sono accurate, la rappresentazione dei luoghi dà anche il senso della difficoltà incontrata dai conquistatori a contatto con un mondo per certi versi ancora selvaggio e sconosciuto. La colonna sonora scritta dal famoso pianista Vangelis, rimarrà forse nella storia del cinema con l’indimenticabile titolo MAIN THEME.

     E per finirie voglio ricordare quanto disse Cristoforo Colombo:

    Le ricchezze non rendono l’uomo libero, lo rendono solo più occupato. 

    Caruso Graziana 3^D

    Liceo socio-psico pedagogico

     

     


    Sophie Scholl e "La Rosa Bianca"
    pubblicato il 17/04/2011

    La Rosa Bianca

    Gli ultimi giorni di una protagonista della Resistenza al Nazismo: Sophie Scholl

    Il 17 febbraio del 1943, quando il governo tedesco dichiarò caduta e perduta Stalingrado, un gruppo di studenti dell’università di Monaco si convinse che la fine della guerra fosse ormai prossima. Otto mesi di bombardamenti continuativi e le numerose perdite di soldati sul fronte orientale accrebbero l’ottimismo e l’euforia del movimento di resistenza studen- tesco de La Rosa Bianca. Si ebbe così la sensazione che  i tempi e il popolo tedesco fossero maturi per la distribuzione e la condivisione del loro sesto volantino rivoluzionario; furono i fratelli Scholl, Hans e Sophie, a offrirsi volontari e a immolarsi per la causa antitleriana. Quella mattina di febbraio centinaia di volantini di denuncia contro i crimini nazisti vennero disseminati lungo i corridoi dell’ ateneo bavarese; un gesto azzardato che divenne il loro punto di non ritorno: sorpresi da un sorvegliante, furono interrogati dalla Gestapo, proces- sati dalla Corte Popolare di Giustizia e condannati alla ghigliottina in soli cinque giorni
    I fratelli Scholl, così come tutti i membri della resistenza che nei mesi successivi furono rintracciati e indagati, "peccarono" di entusiasmo: all’epoca dei fatti nessuno di loro avrebbe potuto prevedere che la guerra sarebbe durata ancora due anni, ma soprattutto nessuno di loro comprese quanto lontani fossero i tedeschi dal prendere coscienza dell’orrore del quale finirono per essere complici. Alcuni testimoni raccontarono il lungo applauso che accolse il ritorno in accademia del sorvegliante delatore.
    La storia de La Rosa Bianca e dei fratelli Scholl non è nuova al cinema tedesco: il regista Marc Rothemund è stato preceduto negli anni Ottanta da due connazionali, gli autori Percy Adlon e Michael Verhoeven. Questa volta però ci si trova davanti a un’opera con un ampio respiro e con una diversa storia, che prende avvio ed è favorita dal ritrovamento di documenti inediti conservati per decenni negli archivi della Germania Est e resi pubblici soltanto nel 1990, dopo la caduta del”Muro di Berlino”. A partire dai verbali originali degli interrogatori e dalle numerose testimonianze, come quella della compagna di cella Else Gebel, Rothemund, il regista costruisce un film dove il 90% delle parole e delle azioni sono autentiche, riservandosi soltanto in due occasioni di sviluppare una sua verità.
    Nelle opere filmiche  precedenti, Sophie finiva per perdersi nel gruppo e confondersi nel coro studentesco. Nella pellicola di M.Rothemund, vincitore al Festival di Berlino/2006, al contrario, ogni movimento della macchina da presa, ogni piano è per lei, per la sua figura esile e tragica, portatrice sana, come Antigone, di amore fraterno e di coraggio civile. A incarnare il sacrificio di Sophie è il talento di Julia Jentsch, sola davanti alla macchina da presa che lascia sullo sfondo bandiere con svastica e divise impeccabili. Dentro resta soltanto il volto di una ragazzina che raggiunge la maturità nel tempo fugace di una canzone di Billie Holiday.

    Le alunne della  5°D – LICEO SOCIO-P-P

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    La Shoah: lo sterminio del popolo ebreo.
    pubblicato il 17/04/2011

    La Shoah: lo sterminio del popolo ebreo

    Recensione filmica: “Il bambino con il pigiama a righe”.

    Nel vasto panorama dei film che  trattano la tematica della SHOAH si distingue per l’intensità del contenuto, la narrazione incalzante e commovente e le immagini semplici ed efficaci  “Il bambino con il pigiama righe” di John Boyne.  Il regista è  riuscito a trasferire su pellicola l’amicizia di due adolescenti: Bruno, un tedesco, e Shmuel, un ebreo deportato nel campo di sterminio ad Auschwitz. A distanza di circa settant’anni, le intense immagini di Boyne trasmettono il valore di un bene inestimabile: l’amicizia vera e sincera tra due ragazzi, aprendo al tempo stesso uno squarcio sulla storia di milioni di persone che gli anni dei lager hanno portato via , ma non hanno cancellato dal cuore e dalla mente questa vicenda drammatica.
    Il protagonista del romanzo è Bruno, un bambino di otto anni, la cui serena infanzia s’infrange con il trasferimento del padre, assieme a tutta la famiglia, per recarsi in un luogo, che ha un nome troppo difficile per pronunciarlo correttamente. Louis è un ufficiale nazista, nominato responsabile del campo di sterminio di Auschwitz.  Conseguentemente Bruno si ritrova solo, senza amici né coetanei in un posto che non gli piace e non accetta; l’unica distrazione sta nell’osservare una strana “fattoria”.
    Non trova spiegazione perché tutti quei contadini siano orrendamente magri e malinconici e perché indossino un “pigiama a righe” per lavorare. La sua curiosità e il sogno d’avventura lo spingono a oltrepassare la porta proibita  e correre alla scoperta del mondo circostante. Vagando per il bosco, arriva in prossimità di un filo spinato e lì conosce e allaccia una profonda amicizia, con Shmuel un ragazzo della sua stessa età, stessa altezza, stesso giorno di nascita, anche se non sa ancora dell’ infame destino che incombe su entrambi. Bruno va a trovare il suo nuovo amico ogni pomeriggio, portandogli qualcosa da mangiare. Un tragico giorno però Shmuel  gli confida  di non riuscire  più a trovare ,da tre giorni, il padre, sicchè Bruno istintivamente si offre di aiutarlo. La loro stretta amicizia li vede protagonisti di un gioco pericoloso, complice un semplice pigiama a righe.  Il finale della pellicola giunge inaspettato e lascia dentro un glaciale silenzio prodotto dalla morte imprevedibile dei due ragazzi.
    Chiunque  assisterà alla proiezione del film di Jonh Boyne, drammatico e storico al tempo stesso, perché inserito nella vicenda della Seconda Guerra Mondiale,  verrà a conoscenza della crudeltà e della malvagità di quell’inferno umano, dove ci si chiede dell’esistenza di Dio.

    Non si deve dimenticare che quanto accaduto non solo ai due protagonisti, ma al popolo ebreo, non è stato semplicemente un caso, ma il frutto di un progetto criminoso scaturito da menti spietate e insensibili.  
    L’amicizia può unire quello che le barriere dividono!  

    Le alunne della 1^D del Liceo delle SCIENZE UMANE

    VIDEO

     


    Roy Paci & Aretuska
    pubblicato il 17/04/2011

    Aretuska

    E’ il lontano 1998 e dalla bedda Sicilia, grazie alla vulcanica mente di Roy Paci, prende le mosse uno dei progetti più solari e divertenti della scena musicale italiana: dall’antico nome di Siracusa (Aretusa) nascono gli Aretuska, una band dal repertorio totalmente strumentale composto da cover di gruppi storici della scena ska e rocksteady (Specials, Skatalites) affiancate ai più conosciuti standard jazz.

    Il gruppo riscuote consensi e nel maggio del 2000, dopo un fondamentale avvicendamento alla batteria, che vede l’ingresso di Alessandro  Azzaro "Jah Sazzah", entra in studio per registrare il primo album, "Baciamo Le Mani un insieme di  rocksteady, ska, soul, funk e melodie mediterranee, impreziosita dalle voci di artisti come Bunna degli Africa Unite, Meg dei 99 Posse e Dani dei Macaco.Dopo innumerevoli concerti in tutta l’Isola arriva il momento di esportare il suono del rocksteady siciliano fuori dai confini regionali: gli Aretuska di Roy Paci si fanno conoscere a livello nazionale ed europeo suonando in Festival come il Lowlands in Olanda, il SunSplash in Austria, il Klinkers in Belgio, il Pepsi Island di Budapest in Ungheria, il SummerJam di Colonia in Germania, il Gurten di Berna in Svizzera.

    Seguono diverse partecipazioni a programmi televisivi nazionali, come "Stasera pago io" con Fiorello (Rai 1), “Supersonic” (MTV), “Play It” (Rete A - All Music), e la realizzazione di due videoclip trasmessi in heavy rotation sui principali network musicali.I nostri sono inarrestabili. Nel 2003 è proprio Etnagigante, etichetta discografica che Roy ha nel frattempo fondato, a produrre il secondo album “Tuttapposto” , che spazia tra ritmi calypso, rocksteady, swing e caraibici, canzoni nuove e riarrangiamenti di classici della tradizione siciliana. Di nuovo, collaborazioni di spicco: il grande Tony Scott, Cristina Zavalloni, Grazia Negro, Chicco Montefiori.

    Altro disco, altro lungo tour nei principali Paesi Europei (Francia, Danimarca, Olanda, Belgio, Germania, Svizzera e Austria).“Cantu siciliano” prima e “Yettaboom” poi si fanno apprezzare come singoli.“Besame mucho”, scelta per il film di Leonardo Pieraccioni “Il paradiso all’improvviso”.Roy e gli Aretuska si esibiscono anche nel programma tv “Markette” di Piero Chiambretti, in onda su La7.

    A fine marzo 2005 esce “Parola D’Onore”, terza parte dell’ideale Trinacria musicale del gruppo. Un album “superreggaestereomambo” che mostra sempre più chiaramente le influenze di tanto girovagare per il globo: tra gli altri apportano suoni e parole Diego Cugia e i Seeed.Importante ricordare la prima apparizione di Roy Paci & Aretuska in Inghilterra, al Womad Reading Festival, dove la band suona di fronte a oltre 10.000 persone.Il gruppo partecipa inoltre come ospite alla trasmissione “Quelli che...il calcio” e, a dicembre, a Tilburg in Olanda, riceve il premio SoundClash, di grande rilevanza internazionale.Il 2006 inizia nel migliore dei modi: Roy vince il prestigioso Nastro d’Argento per le musiche del film “La Febbre” di Alessandro D’Alatri ed entra, con i suoi Aretuska, come band ufficiale, nel cast della trasmissione "Zelig Circus" in onda su Canale 5.

    Il brano "Viva La Vida", tratto dall'ultimo album, diventa la sigla del programma.
    Poi, nel giugno 2007, dopo tre album, Roy Paci & Aretuska ultimano “SUONOGLOBAL”, un disco in cui Roy raccoglie quanto seminato negli anni in qualità di trombettista, collaboratore e arrangiatore. “SuoNoGlobal” vanta infatti ben 5 duetti (la trascinante “Toda Joia Toda Beleza” con Manu Chao, “E’ Meglio La Vecchiaia” con Erriquez della Bandabardò, “Giramundo” con Pau dei Negrita, “Tango Mambo Jambo” con i Cor Veleno, “Siente Ammè” con Raiz) e addirittura una canzone “a tre”, “Mezzogiorno di Fuoco”, che vede la partecipazione di due artisti amatissimi: Caparezza e i Sud Sound System.Il singolo “Toda Joia Toda Beleza” è la colonna sonora dell’estate 2007 e spalanca a Roy e compagni le porte della grande notorietà.

    Il gruppo apre il Festivalbar all’Arena di Verona ed è di nuovo protagonista come resident band nella trasmissione “Zelig”.“Toda Joia Toda Beleza” diventa la sigla del programma. Il brano viene scelto anche come colonna sonora del film di Natale di Chiristian De Sica “Natale In Crociera”.L’estate 2008 ha visto la band di nuovo on the road per un lunghissimo tour di oltre 70 date in Italia e nel mondo, che ha toccato i principali Festival europei.Subito dopo la fine del tour, Roy Paci & Aretuska festeggiano i loro primi dieci anni di attività con l’uscita del BESTiario Siciliano, raccolta dei maggiori successi del gruppo più tre inediti. Il cofanetto contiene anche un dvd con tutti i video, il backstage del tour europeo e alcuni brani live.Sempre in autunno riparte Zelig: per la terza volta a Roy Paci & Aretuska viene offerto il ruolo di resident band della più fortunata trasmissione di Canale 5. Roy Paci è anche direttore musicale del programma.A inizio 2009, Roy e i ragazzi si trasferiscono in Brasile per un lungo soggiorno mirato a gettare le basi del nuovo lavoro discografico
    Il nuovo attesissimo album si intitola “LATINISTA” uscito a maggio 2010, anticipato dal singolo “Bonjour Bahia” riscuote subito grandi consensi e porta Roy Paci e gli Aretuska in giro per tutta l’Italia e non solo.Pochissimi gruppi nostrani possono vantare un tour così articolato e capillare e performance che riscuotono, sempre grandi entusiasmi.Roy Paci & Aretuska sono:

    Roy Paci – leader, voce, tromba
    Anansi(il giovane partecipante di sanremo 2011)– MC vocals
    Giorgio Giovannini – trombone
    Massimo Marcer – tromba
    Gaetano Santoro – sax
    Marco Calabrese – keyboards
    Jah Sazzah – batteria
    Itaiata de Sa – percussioni
    Manu Pagliara – chitarra
    Mike Minerva – basso

    VIDEO


    Montalto Corrado IIIB (Itis)

     


    Ciò che rende l'uomo libero.
    pubblicato il 16/04/2011

    Diritti

    Giustizia, diritto e legalità: tre valori,che più di tutto meritano rispetto, questi sono alla base della convivenza civile,dell’esercizio del potere e soprattutto riescono a rendere un uomo libero.

    Fin dall’antichità l’uomo è riuscito a distinguersi dal mondo animale grazie alla capacità della parola e del pensiero,ciò che permette all’uomo stesso di comprendere la differenza fra giusto ed ingiusto,bene e male ed una lunga successione di altri fondamentali valori. L’essere umano è l’unica creatura che può essere sia la migliore,sia la peggiore,in quanto egli è appunto l’unico in grado di assumere responsabilità ed evitare lo sbaglio,piccolo o grande che sia,cosa,questa,che un qualsiasi altro essere vivente non può assolutamente compiere.

    Dalla tesi già espressa si può evincere il concetto di giustizia,elemento dello stato e principale strumento di ordine della comunità sociale. A questo può e deve assolutamente legarsi la parola diritto,termine che è sinonimo di forza,intesa però come strumento che permette il rispetto dei valori e dei concetti espressi dalla parola giustizia stessa. Il diritto è quindi un valore eternamente legato alla giustizia e quindi inscindibile da essa,questo modo di procedere si trova però dinanzi ad alcune difficoltà di fondo,una fra tutte l’interpretazione delle parole espresse dai concetti stessi,basti pensare alle divergenze di opinioni che vi sono fra due dei movimenti sociali e politici dei nostri giorni: il Socialismo ed il Liberalismo Economico. Il primo afferma che i valori di giustizia e diritto assecondino le varie classi sociali in base ai loro bisogni,il Liberalismo afferma invece che l’assegnazione dei precedenti concetti si basa sulle “prestazioni” del soggetto e non sui suoi bisogni. Questo è quindi un problema serio a cui può andare a sommarsi l’utilizzo di mezzi eccessivi per il raggiungimento del proprio fine. Quindi la parola giustizia non deve essere intesa solo nel collettivo ma anche dal punto di vista individuale,infatti leggi e istituzioni indifferentemente da quanto efficienti siano,necessitano di riforme o abolizioni nel caso in cui fossero ingiuste verso uno o più soggetti.

    Ogni persona possiede un’inviolabilità fondata sulla giustizia su cui il benessere sociale non può prevalere,infatti la perdita della libertà per un soggetto non può essere giustificata dall’acquisizione di benefici da altri,per questo i diritti garantiti dalla giustizia non sono soggetti a contrattazione politica né ad interessi sociali. Un’ingiustizia è tollerabile solo se necessaria ad evitarne una maggiore,è giusto però dire che non è sempre vero ciò che si è appena detto,perché sarebbe come una giustificazione da eventuali sensi di colpa,comunque sia vista la situazione,quando si commette un’ingiustizia,la stessa va vista come tale,anche se utile per evitarne una maggiore.

    È doveroso,anche,esprimere una critica,perché se l’uomo è dotato di ragione e quindi è in grado di evitare l’eventuale sbaglio,esso può facilmente evitare le diverse opinioni sugli ideali precedentemente espressi,anche se forse alcuni sbagli non possono proprio essere evitati. Dalla tesi portata avanti fino a questo momento si può facilmente rilevare la continua relazione che vi è fra diritto e giustizia,ma si può anche intuire che gli stessi si riallacciano con un altro importante valore che è rappresentato dalla pace,non ci può essere giustizia se il nostro mondo è continuamente devastato da violente e continue guerre,in conclusione,l’uomo riuscirà mai a fare della giustizia,del diritto,della legalità,della pace e di molti altri valori,dei veri e propri strumenti di libertà per l’umanità stessa?

    Rabito Giuseppe VC (ITIS)

    P.Borsellino

    "Speriamo che cambi il vento, che venga il libeccio, che si porti via quest'afa" (Paolo Borsellino)

     


    I due amici
    pubblicato il 16/04/2011

    Amicizia

    La novella “I due Amici”di G. Maupassant rappresenta un chiaro esempio della grandezza narrativa attraverso la quale , l’autore francese, osserva e ritrae il mondo che lo circonda.
    Il contesto culturale si snoda nella Parigi del 1870, affamata, agonizzante, bloccata, assediata dai Prussi!
    Elementi chiari che ci permettono di capire un periodo storico difficile ovvero quello della guerra, dove le persone si cibavano di qualsiasi cosa.
    Maupassant , autore naturalista, privilegia nella novella i gesti e le immagini e ritrae, aderendo fedelmente alla correte positivista , i dati reali ma suggestivi di quell’ambiente triste e spietato , sfondo di una guerra che non conosce “nessun amico”.
    L’unico paesaggio diverso è il lago dove “ i due amici” ritrovano la loro armonia in una semplice e complice passione: la pesca.
    I personaggi Morrisot , mite e pacifico orologiaio, e Sauvage , merciaio altrettanto mite e tranquillo.
    Significativo appare il rapporto attraverso il quale i due amici, senza grandi parole , comunicano, utilizzando gesti o semplici riferimenti al paesaggio circostante.
    Una novella schietta, sincera che non usa giochi retorici, ma si attiene alle emozioni vere di una profonda amicizia .
    Attraverso un’ analessi , l’autore ci riconduce nel giorno in cui i due amici si incontrano e ripensano alle belle giornate trascorse a pescare, dimenticano il clima ostile della guerra e spinti dalla loro grande passione , decidono di tornare a pescare, il caso li farà incontrare ma l’esito di quel momento “di svago” si trasforma in tragedia, perché vengono sorpresi dai militari prussiani , rifiutano di proferire la parola d’ordine, che avrebbe consentito loro di rientrare nelle linee francesi, pertanto vennero freddamente fucilati . Amicizia
    I due muoiono da eroi, senza riuscire a trattenere la paura ma accettano con coraggio il proprio destino.
    Emerge chiaramente nella novella la concezione pessimistica della vita e dell’uomo , la convinzione che la vita non è fatta di grandi “esistenze” ma piccoli momenti in cui l’uomo può riscattare la propria esistenza.
    Questa visione emerge durante la descrizione dei personaggi delineati non solo nel loro aspetto esteriore ma nella complessità del loro “essere “ e nella loro psicologia.
    L’elemento tragico ci commuove , ci riporta ad una realtà crudele caratterizzata dalla legge darwiniana in cui il più forte predomina sul più debole.
    La dura legge non ha solo caratteri letterari ma assume connotazioni reali: la guerre , le lotte, l’odio fra gli uomini determinano la morte , sovente dei più deboli.
    La forza dell’amicizia, l’amore e la condivisione di una passione ci permettono di cogliere i significati più autentici della vita, l’odio e il desiderio di vincere , ci conducono alla morte .

    Salvatore Guastella VA (ITIS)

     


     
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