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    Speciale maturità 2011
    pubblicato il 14/06/2011

    Studente alla maturità


    Il consiglio degli esperti per affrontare senza timori ed esitazione l'elaborato scritto

    Pochi giorni all’inizio degli esami di maturità 2007. L’ansia e la paura iniziano a farsi sentire e non basta pensare alle prossime vacanze per distogliere la mente da materie e voti. E se le domande della commissione sono sicuramente l’incognita più grande della prova orale, la ‘tesina’, cioè il percorso interdisciplinare che i ragazzi devono proporre come base di partenza dell'ultima prova, è certamente il terreno più favorevole al candidato. Per questo motivo è importante prepararla con attenzione, scegliendo un autore tra quelli che sono risultati più interessanti, collegando nel modo più lineare le materie e seguendo un filo rosso che consenta allo studente di portare aventi un discorso chiaro e ben strutturato. Si può iniziare l'esposizione sulle note di una canzone, oppure proiettando uno spezzone di film o ancora declamando una poesia. Ma come fare? Anche quest’anno Kataweb vuole offrire ai giovani amici hanno partecipato con entusiasmo e passione al progetto della Fragola, un piccolo aiuto, pubblicando un archivio di suggerimenti per la realizzazione delle tesine. Forse, tra le 200 proposte che abbiamo raccolto e disposto in ordine alfabetico e non tematico, ognuno di voi potrà cogliere qualche spunto per il proprio lavoro.

    Come realizzare la tesina

    La tesina
    – Si tratta di un approfondimento che, partendo da un grande argomento contenuto nel programma dell'ultimo anno, coinvolge più materie, diventando una prova interdisciplinare o pluridisciplinare.

    L'argomento – E’ lasciato alla scelta del candidato, che può scegliere anche la disciplina dalla quale iniziare la ricerca e il numero di materie da coinvolgere nei 'collegamenti': non è detto che debbano essere coinvolte tutte le materie dell’ultimo anno: è possibile anche sceglierne solo alcune.

    Le materie – Come detto, non è obbligatorio che la tesina tratti TUTTE le materie, anzi spesso è meglio limitare la trattazione alle discipline strettamente legate all'argomento, piuttosto arrampicarsi sugli specchi per creare collegamenti improbabili.

    Pluridisciplinarietà – Limitare la scelta delle materie, però, non deve precludere la pluridisciplinarietà dell’argomento trattato. Per esempio: scegliere 'La poesia di Giuseppe Ungaretti' come argomento della tesina non è corretto, perché limitativo; meglio proporre 'La guerra e i suoi testimoni', un tema, cioè, all'interno del quale rientrerà la trattazione della poesia di Ungaretti nella parte dedicata alla letteratura italiana.

    Mappa concettuale – Può essere d’aiuto, oltre che molto utile, anche se non indispensabile, iniziare il progetto della tesina stendendo una mappa concettuale. Che sia una semplice "scaletta", oppure un organigramma di lavoro più complesso, la mappa del lavoro dovrebbe contenere una definizione sintetica dell'argomento di partenza, la successione delle discipline con una breve definizione del contenuto e gli eventuali rimandi da una materia all'altra.

    Le ricerche – In genere il lavoro di ricerca va condotto prima sui manuali scolastici, per avere un quadro delle nozioni generali, poi su manuali, opere enciclopediche o comunque di carattere generale riguardanti l'argomento scelto e, infine, su libri, saggi e monografie specifiche.

    Schedatura – Non deve mai mancare, in ogni lavoro, la scheda che riporti tutti i libri consultati, con l’indicazione di autore, titolo, anno, casa editrice: così sarà possibile inserire una bibliografia essenziale al termine della tesina.

    La stesura - Sinteticità, chiarezza, ordine logico. Sono questi i criteri più importanti da rispettare quando si scrive la tesina. Il testo non è un saggio, né un libro, ma una sorta di relazione che testimonia i risultati del lavoro di approfondimento svolto. Ma è anche una utile traccia per l'obiettivo principale del lavoro: l'esposizione orale del contenuto della ricerca in sede di colloquio d’esame.

    Le note – Inserire le note, a piè di pagina o alla fine del testo, non è indispensabili. E’ il caso evitarle se compromettono la fluidità della tesina, o peggio ancora vogliono essere un'imitazione dei lavori universitari.

    La bibliografia – Si tratta di una parte essenziale della tesina: è dimostrazione della serietà del lavoro svolto, mostra che dietro c’è stato un reale approfondimento e una ricerca strutturata. Pochi criteri consentono di allestire una bibliografia in modo corretto: uniformità di redazione (cioè se scelgo di mettere il nome della casa editrice che ha stampato il libro, lo devo mettere per ogni libro citato, se scelgo di indicare la città in cui la casa editrice ha sede, devo rispettare questo criterio ogni volta); suddivisione in opere generali, opere monografiche sull’argomento, eventuali articoli di rivista ecc.

    Supporti – Impegno, ma anche originalità nella realizzazione del lavoro possono essere testimoniate dall'utilizzo di supporti non cartacei, come CDrom, video, CD musicali. Se nella tesina citiamo un film, possiamo decidere di utilizzarlo come materiale anche durante il colloquio: quindi scegliere uno "spezzone" significativo, e mostrarlo con un videoregistratore alla commissione. Stessa cosa possiamo fare per un brano musicale legato all’argomento della nostra tesina. Quello che importa è che questi interventi multimediali siano veramente necessari al completamento dell’esposizione. Buon lavoro.

     


    Quiz maturità

     


    La giornata dello Sport
    pubblicato il 13/06/2011

    Giornata dello Sport


    Con la “Giornata dello sport” , si è concluso un altro anno scolastico per il “M. Bartolo”.
    La seconda edizione ha visto partecipare nella sede di via Fiume tutte le classi dell’istituto  ai tornei di calcetto e volley.
    E mentre i ragazzi si salutavano  festosamente con musica, balli e qualche gavettone, tra le classi, ormai vuote,  qualche docente avvertiva un po' di amaro in bocca, per le molte incognite che allarmano la scuola italiana del futuro.
    In molti e da molto tempo si chiedono infatti se può reggere una scuola che insegue le nuove mode tecnologiche, che aumenta il numero delle discipline, ma diminuisce le ore di insegnamento semplicemente per far quadrare i conti .
    Come è possibile in tal modo garantire una preparazione di base?
    Un augurio ai ragazzi del quinto anno che si apprestano ad affrontare la loro prima grande sfida  e un arrivederci a settembre a tutti gli altri quando la campanella scandirà nuovamente l’inizio delle lezioni e quando la "numerologia" applicata all'educazione farà sentire i suoi effetti in modo ancora più drastico a parecchi docenti.
    Nell’attesa … BUONE VACANZE A TUTTI!


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    Set fire to the rain
    pubblicato il 09/06/2011

    AdeleLa assoluta vincitrice di questo inverno discografico è stata Adelecon il suo album “21? La cantante Britannica ha conquistato veramente il mondo con il suo talento, e la sua splendida voce! Il secondo singolo estratto dal disco è la ballata pop “Set The Fire To The Rain”, e la cantante si è recata da Graham Norton per proporla live.
    Ad oggi il disco ha venduto più di 3 milioni e mezzo di copie! Assolutamente grandiosa! Il singolo ha ottenuto un ottimo successo anche dalle nostre parti arrivando alla posizione numero uno grazie anche alla performance tenuta a Quelli che il calcio… Personalmente trovo “Set Fire To The Rain” ancora più incisiva e potente del primo estratto.

    VIDEO

    TESTO

    I let it fall, my heart,
    And as it fell you also claim it.
    It was dark and I was all right,
    Until you kissed my lips and you saved me.
    My hands they’re strong, but my knees were far too weak,
    Stand in your arms without fall into your feet,
    But there’s a side to you that I never knew, I never knew.
    All the things you say that where never, where never true,
    And the games you play, you always, always win.

    Chorus:
    But I set fire to the rain,
    Watch it pour as I touched your face,
    Let it burn while I cry,
    Cause I heard it screaming at your name, your name!

    When I’m with you I could stay there,
    Close my eyes, feel you’re here forever,
    You and me together, nothing is better!
    Cause there’s a side to you that I never, never knew,
    All the things you say that where never true, never true,
    And the games you play, you would always, always win.

    Chorus:
    But I set fire to the rain,
    Watch it pour as I touched your face,
    Let it burn while I cry,
    Cause I heard it screaming at your name, your name!
    I set fire to the rain
    And I feel lost into the…
    And it felt something nice,
    Cause I knew that that was the last time, the last time!

    Sometimes I wake up by the door,
    …gone…waiting further.
    Even that…
    I can’t help myself from looking further.

    Chorus:
    I set fire to the rain,
    Watch it pour as I touch your face,
    Let it burn when I cry,
    Cause I heard it screaming your name, your name
    I set fire to the rain,
    And I feel lost into the…
    Cause I knew that was the last time
    The last time, oh, oh!

    TRADUZIONE

    Ho lasciato cadere, il mio cuore,
    E mentre cadeva anche tu lo rivendicavi.
    Era buio e stavo bene,
    Fino a quando hai baciato le mie labbra e mi hai salvata.
    Le mie mani sono forti, ma le mie ginocchia erano troppo deboli,
    Stai tra le tue braccia senza cadere,
    Ma c’è un lato di te che non ho mai conosciuto, non ho mai conosciuto.
    Tutte le cose che dici che non sono mai, non sono mai state reali,
    Ed i gioco a cui giochi, tu vincerai sempre.

    Chorus:
    Ma ho dato fuoco alla pioggia,
    Guarda posarsi sulla tua faccia,
    Lasciala bruciare mentre piango,
    Perchè ho sentito urlare il tuo nome, il tuo nome!

    Quando sono con te potrei rimanere lì,
    Chiudo i miei occhi, e sento che ci sarai per sempre,
    Tu ed io insieme, non c’è niente di meglio!
    Perché c’è un lato di te che non ho mai conosciuto, non ho mai conosciuto.
    Tutte le cose che dici che non sono mai, non sono mai state reali,
    Ed i gioco a cui giochi, tu vincerai sempre.

    Chorus:
    Ma ho dato fuoco alla pioggia,
    Guarda posarsi sulla tua faccia,
    Lasciala bruciare mentre piango,
    Perchè ho sentito urlare il tuo nome, il tuo nome!
    Ho dato fuoco alla pioggia
    E mi sento persa nel …
    E sentivo qualcosa di bello,
    Perché sapevo che questa era l’ultima volta, l’ultima volta!

    A volte mi sveglio accanto alla porta,
    … Andato … in attesa
    Anche questo …
    Io non riesco a smettere di pensare al futuro.

    Chorus:
    Ma ho dato fuoco alla pioggia,
    Guarda posarsi sulla tua faccia,
    Lasciala bruciare mentre piango,
    Perchè ho sentito urlare il tuo nome, il tuo nome!
    Ho dato fuoco alla pioggia
    E mi sento persa nel …
    Perché sapevo che questa era l’ultima volta
    L’ultima volta, oh, oh!


     


    Il passato nel futuro di Pachino!
    pubblicato il 22/05/2011

    250° anniversario Pachino «Riscoprire le origini e recuperare le radici del passato è una scelta strategica e cruciale, perché è fondamentale per promuovere il territorio». Questa la sfida lanciata alla società civile di Pachino dal preside della Facoltà di Scienza Politiche di Catania prof. Giuseppe Barone alla chiusura della seconda giornata del convegno organizzato dall’associazione Ikana.
    Barone, rievocando lo sbarco alleato del 1943, aggiunge:
    «Pachino è stata la porta del Mediterraneo attraverso la quale la democrazia si è ripresa l’Europa distrutta dal Nazifascismo e lo sbarco alleato, nell’occasione imminente del suo 70° anniversario, costituisce un  evento da valorizzare. Pachino è un comune giovane e possiede due caratteristiche da promuovere, ovvero la trasformazione del paesaggio, che mostra una Sicilia ricca di storia ed economia e trasformazione di assetti produttivi oltre che un territorio in continua trasformazione agroindustriale e la vocazione marinara e turistica del territorio che non è in contraddizione con quella agroindustriale.  Il problema è come coniugare le diverse caratteristiche. Bisogna fare uno sforzo in questo senso, perché la storia locale è un’occasione per fare conoscere il territorio e lanciare messaggi».
    Proposte e idee di autorevoli studiosi e docenti universitari, intervenuti alla due giorni del convegno che si è tenuto al Palmento di Rudinì e all’ antica tonnara di Marzamemi il 20 e il 21 c.m., hanno suggellato l’importanza della conoscenza del passato per la valorizzazione del presente e del futuro.
    Così il prof. Antonello Capodicasa ha edotto i presenti sul sistema difensivo costiero delle torri e del forte su Capo Passero , la dott.ssa Francesca Buscemi ha proposto la valorizzazione del tempio ellenistico di S.Lorenzo Vecchio, mentre la prof.ssa Francesca Trapani ha  evidenziato le testimonianze archeologiche nel territorio del periodo romano.
    Importante anche i contributi di Lorenzo Guzzardi, dirigente della Soprintendenza di Siracusa, che all’apertura del convegno ha sottolineato e, per alcuni dettagli anche svelato, come molte zone dell’attuale Comune pachinese fossero popolate già nel periodo preistorico da diverse “culture”: da quella “castellucciana” a quella di “Rodi-Tindari”. Particolare importanza le capanne ritrovate nella zona di Cozzo Cugni e il villaggio della zona di Vulpiglia. Ritrovati anche frammenti della cultura maltese a Cugni Morghella, che testimoniano come i rapporti tra l’aerea di Capo Pachino e Malta fossero già avviate in quell’epoca.
    Tra gli interventi citiamo quelli della docente universitaria  Lina Scalisi, del preside della facoltà di architettura di Siracusa prof. Carlo Truppi,  di  Lucia Arcifa, Claudio Torrisi, Eugenio Magnano di San Lio, Maria  Rosaria Vitale, Giuliana Reale, Tania Rizza, Salvatore Santuccio e la prof.ssa Rosa Savarino che ha trattato la fondazione della città nel feudo Scibini, l’emigrazione di coloni maltesi e la crescita urbana e la processualità edilizia a Pachino evidenziando la ricchezza cartografica nell’archivio storico comunale, definita «un patrimonio nel patrimonio».
    Ma tornando alla giornata conclusiva, il prof. G. Barone ha parlato poi del Risorgimento, del pachinese Diego Arangio, del barone Antonio Di Rudinì , lamentando come ancora non sia stata scritta una biografia su un così autorevole personaggio, e poi ancora ha ricordato l’insediamento della comunità evangelica alla fine dell’800, il connubio col partito socialista e la “riconquista” cattolica ad opera di monsignor Simone Sultano.
    Salvatore Adorno, docente universitario ha messo in rilievo l’importanza della zona sud del Siracusano, e di Pachino, nell’ambito del ruolo “ambiguo” del capoluogo provinciale, Siracusa, «che non è stato in grado di tenere fermo un territorio provinciale conteso tra nord e sud».
    Tra gli interventi anche quello di Roberto Bruno sull’assetto agricolo del territorio tra otto e Novecento, di Giovanni Schininà che ha esaminato i flussi elettorali e le dinamiche politiche nel ‘900 e quello di Rosario Mangiameli, che ha parlato della Pachino del dopoguerra.
    Nel pomeriggio sono poi state effettuate delle visite guidate nelle contrade a maggiore rilievo storico: tra queste Cugni, Morghella, Vulpiglia, le torri Fano e Scibini.
    Tra i sostenitori dell’iniziativa ricordiamo il Consorzio Universitario”Archimede” di Siracusa, la sezione italiana del Pen Club, il Consorzio Igp Pomodoro di Pachino e gli istituti di istruzione superiore I.P.S.A.R.T. “P. Calleri” e I.I.S.S. “ M.Bartolo”.
    Come assicurato dall’assessore Piero Scala, tutti gli atti del convegno saranno pubblicati a breve.



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    Odifreddi e gli insegnanti di Pachino
    pubblicato il 13/05/2011

    Odifreddi: C'è spazio per tutti Se qualcuno è ancora dell’idea che la Geometria sia soltanto un ammasso di regole da studiare e motivo di tanti debiti in matematica, sicuramente non avrà letto “Il grande racconto della geometria : C’è spazio per tutti”, che mostra al lettore, attraverso anche un ricco corredo iconografico, il valore encomiabile di questa disciplina che convive con noi e dentro di noi.
     “Apri dunque il tuo cuore alla matematica, e preparati a innamorarti”, con queste parole Piergiorgio Odifreddi, autore del libro, motiva il suo pubblico di lettori a cambiare la propria forma mentis offrendo argomentazioni salde e difficili da confutare. A fare da cornice alle varie tematiche di carattere filosofico e scientifico sono i riferimenti storici che offrono un quadro generale e completo, utile al lettore che intanto comincia a modellare il proprio pensiero su stampo di quello dell’autore. Lo “spazio” non costituisce soltanto un oggetto di studio scientifico ma andrà a coinvolgere anche il campo più “profondo” di noi, dunque i nostri sentimenti e le nostre azioni. Lo stile leggero e semplicistico che caratterizza il “Racconto” è compensato dalla preparazione culturalmente ricca dell’autore di cui i riferimenti a Gauss, Bolyai, Riemann e Lobacevskij, ne sono la dimostrazione. Nel percorrere passo dopo passo lo sviluppo della geometria nel corso dei tempi a partire da quattromila anni fa per proseguire con l’analisi delle antiche civiltà in cui comincia a geometriasvilupparsi il concetto di spazio, oltre a quello euclideo che è omogeneo, limitato e “a curvatura zero”, viene argomentato anche quello non-euclideo tipico delle riflessioni degli studiosi precedentemente citati. La passione dell’autore per tutto ciò che è di sapore  scientifico mette ancor più in risalto il suo scetticismo da definire in parte “apparente” in quanto l’intento è esclusivamente quello di evitare di sfiorare una teologia che potrebbe appannare le lenti di uno studioso chiamato a dipingere una realtà esclusivamente attraverso gli strumenti della ragione.
    Dunque non esitiamo a “sederci sulle spalle dei giganti per vedere più lontano” e come Newton che, sedutosi sulle spalle di Galileo e Keplero “per osservare il cielo con l’occhio della mente oltre che col cannocchiale”, anche noi possiamo andare oltre l’apparenza e gli stereotipi che spesso ci impediscono di allargare gli orizzonti della nostra conoscenza !

       Corrado Cavaliere 4^A P.N.I


    Il "M.Bartolo" incontra Odifreddi

    Alla quinta edizione del premio " Galileo per la divulgazione scientifica", organizzato dal comune di Padova, gli studenti ed insegnanti di Pachino incontrano il matematico Odifreddi e contribuiscono alla vittoria del suo libro " C'è spazio per tutti".

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    Due giorni di studi storiografici a Pachino.
    pubblicato il 10/05/2011

    250° anniversario Pachino

    UNO SGUARDO ALLA STORIA PER COSTRUIRE IL FUTURO

    Due giorni di convegni e dibattiti a Pachino, studiosi e docenti universitari a confronto per disegnare, attraverso la storia della città, il futuro di una comunità

    PACHINO – La storia come maestra di vita: sarà questo il leit motive dei due giorni di studi, convegni e dibattiti che si svolgeranno venerdì 20 e sabato 21 maggio, organizzati dall’associazione culturale Ikana e patrocinati dal Comune di Pachino, Assessorato alla Pubblica Istruzione, in occasione del 250°anniversario della fondazione della città.
    Due giorni intensi, riuniti sotto il titolo “Il territorio di Pachino dall’antichità ai nostri giorni: prospettive di ricerca e di valorizzazione”, che vedrà succedersi numerosi e prestigiosi relatori nel campo della storia e della ricerca, uniti dalla certezza che per costruire un futuro migliore è al passato che occorre guardare, rintracciandone le vie che si sono fatte carico della storia.
    Tre le sessioni previste: quella archeologica, quella moderna e quella contemporanea, introdotte rispettivamente dai docenti Lorenzo Guzzardi, Lina Scalisi e Salvatore Adorno.
    Le conclusioni e i dibattiti finali, invece, saranno coordinati dal docente universitario Francesco Tomasello,da Carlo Truppi, Preside della Facoltà di Architettura di Siracusa Università degli Studi di Catania e da Giuseppe Barone, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Catania.
    A seguire si svolgeranno delle visite guidate nelle zone più significative del territorio pachinese, tra cui contrada Cugni contrada Morghella Vulpiglia, con visita al villaggio preistorico, alla cava, alle necropoli ed alle carraie.
    Maggiori dettagli del programma saranno presentati in conferenza stampa domani, martedì 10 maggio, alle ore 12, presso l’Assessorato Pubblica Istruzione, in via Menotti (sopra la biblioteca comunale).
    Saranno presenti gli organizzatori dell’associazione Ikana, l’assessore alla Pubblica Istruzione Piero Scala in rappresentanza dell’amministrazione, e alcuni dei relatori che prenderanno parte al convegno.

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    Il "M.Bartolo" a Lodi vince il 3° premio!
    pubblicato il 04/05/2011

    IFS Lodi 2011

    Apprezzamenti ed elogi per lo stand allestito dagli studenti del "M.Bartolo" alla “Fiera IFS” di Lodi presso il polo fieristico Lodi Progress a San Grato (LO).
    Accompagnati dai professori S. Giannitto e G. Messina, i partecipanti al progetto PON “Inserimento Lavorativo” - az. C6 , hanno avuto la possibilità di confrontarsi con ben oltre 50 scuole provenienti da tutta Italia e da alcuni paesi d'Europa.
    La Fiera delle Imprese Formative Simulate (4-5 maggio) è stata organizzata da Rete Regionale Alternanza Scuola-Lavoro, in collaborazione con: ITE Bassi, IIS Tosi di Busto Arsizio e IIS Dell'Acqua di Legnano, l’ USR Lombardia, il Comune di Lodi e Provincia e Confartigianato.
    Grazie alla collaborazione di aziende come Coop. Aurora, Adelfio, Campisi e Rudinì, Visita a Milano
    i ragazzi del “M.Bartolo” hanno avuto modo di pubblicizzare sià le realtà storico-turistiche e culturali del nostro territorio sia alcuni prodotti tipici locali. Manifesti, brochures, video e collegamenti on-line al sito dell’azienda (realizzato in collaborazione con la Seosud s.a.s) http://easysoft.mbartolo.net, hanno ottenuto il plauso dei visitatori e delle autorità intervenute (il vescovo Monsignore Giuseppe Merisi, il prefetto e il questore della provincia).
    La conclusione della fiera ha visto la premiazione dei concorsi indetti per il miglior spot, stand e poster.
    In quest'ultima sezione gli studenti di Pachino si sono particolarmente distinti con un bel 3° posto!

    Sabato 7 maggio 2011, il preside Corrado Sancilio dell'ITE Agostino Bassi (scuola capofila della manifestazione) si è complimentato con i nostri allievi che sono stati ricevuti nel suo istituto.
    Successivamente la scolaresca ha visitato il centro storico della cittadina lodigiana, accolti dal prefetto Dtt.ssa Giuseppa Strano, che si è particolarmente compaciuta con gli studenti e gli insegnanti
    Non sono mancati, infine, altre piacevoli sorprese: un articolo apparso sul quotidiano lodigiano "Il cittadino", una veloce visita al capoluogo lombardo e l'incontro con la nota cantante Arisa.

    Arisa Preside A. Bassi Prefetto di Lodi



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    Bacco: il nuovo mito tra i giovani
    pubblicato il 04/05/2011

    Bacco:il nuovo mito tra i giovaniOggi non è più il Dio cristiano ad essere celebrato dai giovani, ma un nuovo idolo ha preso il suo posto: il dio Bacco. Quest’ultimo rappresenta la personificazione della spensieratezza che porta all’esaltazione dei sensi. D’ altro canto è più facile seguire la via del piacere indicata dal dio greco Dionisio, rispetto al “sentiero roccioso” da attraversare con sacrificio per incontrare la “Vera Luce”: Gesù Cristo. Questa è la tematica su cui si è incentrata la Giornata Diocesana della Gioventù svoltasi a Pozzallo in presenza di sua eccellenza il Vescovo Antonio Staglianò che ha esortato i giovani a non cercare solo nel divertimento il vero senso della vita. Al giorno d’oggi, infatti, i giovani sembrano imitare alcuni autori antichi come Catullo, Mimnermo, Lorenzo de Medici e Orazio, ma li interpretano in maniera sconsiderata. giovaniOrazio è stato  colui che ha lanciato al mondo il motto “CARPE DIEM” su cui oggi la società ha fondato la propria morale. Anche Lorenzo de Medici nella “ Canzone di Bacco” tramite i versi “ Chi vuol essere lieto sia… del doman non c’è certezza” incita a godersi la vita finché si può perché il tempo scorre veloce, la gioventù fugge e il futuro, anche immediato, è comunque incerto. Poeti diversi nel corso degli anni hanno dunque utilizzato lo stesso motivo; di volta in volta, però esso si è arricchito di nuove componenti riconducibili non solo alle differenti personalità e sensibilità degli autori, ma anche al contesto storico-culturale in cui essi si sono trovati a vivere. Il messaggio che giunge da questi poeti è dunque quello di godere delle pochesballo gioie dell’ oggi accontentandosi di quello che si ha, in quanto la giovinezza spensierata è uno dei valori sicuri e positivi su cui fare affidamento per una, seppure illusoria ed effimera, felicità. È giusto che i giovani seguano queste orme perché è bello vivere una vita degna di essere vissuta. Tuttavia non bisogna mai perdere di vista quei “valori cristiani” che ci guidano nella retta via, anche perché, quando arriverà il momento, non sarà di certo Bacco ad aprirci le porte del cielo !!!

    Corrado Cavaliere   4^A  P.N.I.

     


    Giovanni Paolo II Beato
    pubblicato il 02/05/2011

    Giovanni Paolo II beato

    Giovanni Paolo II è stato proclamato beato dal suo successore Benedetto XVI dopo sei anni e un mese dal giorno della sua morte.

    Accolta la richiesta del vicario di Roma Agostino Vallini, Ratzinger ha letto la formula latina che annovera il papa polacco tra i beati.

    E' il processo di beatificazione più veloce della storia della Chiesa.

    Festa del nuovo beato, ha confermato il Papa, sarà il 22 ottobre, anniversario dell'elezione al pontificato.

    Dopo la notte trascorsa al Circo Massimo tra preghiere e canti, oltre un milione di fedeli arrivati a Roma per la beatificazione di Giovanni Paolo II si sono radunati in Piazza San Pietro. All''annuncio al mondo cattolico del papa: "Il giorno atteso è arrivato, è arrivato presto, perché così è piaciuto al Signore: Giovanni Paolo II è beato", la folla commossa è esplosa in un lunghissimo applauso e si è alzato un grido: «Santo subito». Lacrime, cori, fedeli in ginocchio sui sampietrini per le strade e nelle piazze limitrofe a piazza San Pietro hanno salutato così il Beato Karol Wojtyla.

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