La Robotica entra a scuola col progetto di Pearson e Comau pubblicato il 08/10/2017
Per le classi III, IV e V delle scuole superiori la possibilità di ottenere il Patentino della Robotica e di studiare in classe con il robot open source e.DO.
I robot entrano in classe. Non è un’invasione da film di fantascienza, né una previsione allarmistica per il futuro dei docenti in carne e ossa. Si tratta piuttosto di una preziosa opportunità, per studenti e insegnanti. È il risultato del progetto “La robotica entra a scuola!”, lanciato dal gruppo editoriale Pearson e da Comau , leader nel settore dell’automazione industriale. L’obiettivo è quello di introdurre percorsi formativi innovativi sulla trasformazione digitale e sulla robotica nelle scuole italiane, avvicinando gli studenti al mondo dell’automazione e dell’industria 4.0. L’offerta didattica proposta passa dal Patentino della Robotica, riconosciuto dal MIUR come percorso di alternanza scuola-lavoro, a percorsi di formazione per docenti, all’utilizzo del robot e.DO nelle classi.
«Assieme a Nesta e Oxford Martin School abbiamo appena pubblicato il report “The future of skills. Employment in 2030 ” – ci spiega Mario Mariani, Amministratore Delegato Pearson Italy & Germany –. Si tratta di un’analisi delle prospettive dell’occupazione da qui al 2030 in UK e USA; emerge la necessità di conoscenze trasversali e la robotica e l’Intelligenza Artificiale risultano tra le competenze più richieste. È in quest’ottica che abbiamo avviato il nostro progetto con Comau. Avvicinare i ragazzi alla robotica, oltre a offrire nuove e preziose competenze, permette di non percepire la macchina come un competitor sul mercato del lavoro, ma la inserisce in un contesto di apprendimento, come strumento di approfondimento».
IL PATENTINO DELLA ROBOTICA
Risvolto concreto del progetto Pearson-Comau è rappresentato dal Patentino della Robotica, un percorso formativo che consente ai ragazzi di imparare a usare un robot industriale. Il percorso di formazione, online e in presenza, si concluderà con l’esperienza finale di utilizzo di un robot, che avverrà nella ssede centrale di Comau o nel Pearson Place di riferimento. «Al termine del percorso, i ragazzi ottengono la stessa certificazione che forniamo ai professionisti, per abilitarli a usare robot in contesto industriale – puntualizza a La Stampa, Ezio Fregnan, HR Training Manager Comau –. Abbiamo avviato una prima fase di sperimentazione con un migliaio di ragazzi delle classi terza, quarta e quinta, quasi 800 hanno superato l’esame e ottenuto il patentino.»
Il laboratorio prevede inoltre la formazione dei docenti, che saranno così in grado di formare a loro volta gli studenti. «Fino ad ora gli insegnanti si sono rivelati il vero motore dell’iniziativa – aggiunge Fregnan –. Hanno subito colto la doppia valenza del progetto: da un lato offrire un’opportunità concreta ai ragazzi, dall’altro una preziosa occasione di aggiornamento per la scuola.»
Nei prossimi anni i robot sono destinati a uscire dalle fabbriche e una collaborazione sicura e intelligente tra uomo e macchina sarà applicabile anche nella vita quotidiana. «Alla robotica sta succedendo quello che accadde tra gli anni Ottanta e Novanta all’informatica: allora, a scuola solo i nerd programmavano, poi l’informatica è diventata più semplice e quasi tutti si sono avvicinati alle nuove tecnologie – puntualizza Fregnan –. Questa stessa evoluzione caratterizza oggi la robotica: da dominio di soli esperti sta passando a un uso sempre più diffuso, in ambiti diversi, dall’assistenza alla sanità.»
E.DO SUI BANCHI DI SCUOLA
Altra proposta del progetto targato Pearson – Comau è il laboratorio di robotica per la scuola con e.DO, il robot modulare e open source ideato da Comau per il settore educativo. E.DO permette di insegnare i primi elementi di coding e robotica, ma offre anche soluzioni alternative per rendere più interessanti i contenuti tradizionali. Durante il progetto pilota, il “compagno di studi” robotico ha guidato 3mila studenti delle scuole torinesi nello studio dell’arte e della matematica.
«Il valore aggiunto di e.DO nel percorso didattico è quello di portare pratica e concretezza nella scuola, oltre ad offrire percorsi laboratoriali nello studio delle materie tradizionali – spiega Mario Mariani –. Ma i supporti tecnologici da soli non bastano, parallelamente bisogna agire sulla didattica; Pearson lavora su questi temi gomito a gomito con le scuole italiane e adesso con Comau stiamo cercando di individuare quei campi in cui l’utilizzo delle macchine consente una crescita dello studente attraverso modalità didattiche differenti. Dall’esperienza pilota dello scorso anno sono emersi risultati eccezionali in tema di inclusione: l’uso della robotica ha spostato la modalità di apprendimento, da percorso individuale a collettivo.»
CREARE UN MODELLO
Con “La robotica entra a scuola!”, Pearson continua nel suo percorso di utilizzo del digitale a scuola per mettere a disposizione un ecosistema di apprendimento, che permette di sviluppare una didattica a più velocità. «Il nostro obiettivo è quello di mettere a disposizione di tutti gli strumenti per partire.», conclude Mariani.
Il progetto mira a fare delle scuole italiane dei poli d’avanguardia per il settore dell’automazione, favorendo la creazione di nuove competenze sempre più richieste dal mondo del lavoro. La strada sembra quella giusta, come conferma Fregnan: «Questi laboratori sono frutto della collaborazione tra industria, giovani startup, mondo della scuola e della formazione. Abbiamo fatto sistema e funziona, il prossimo passo sarà esportare questo modello fuori dall’Italia.»
Orario Provvisorio ITIS 09-13 ottobre 2017 pubblicato il 07/10/2017
Orario Provvisorio ITIS - Via Fiume dal 02/10/2017 al 06/10/2017...
Orario scolastico 3^ settimana via Fiume pubblicato il 29/09/2017
Orario Provvisorio ITIS - Via Fiume dal 02/10/2017 al 06/10/2017
Droni e l'agricoltura diventa chirurgica pubblicato il 28/09/2017
Il Paese che si è accorto per primo che droni e agricoltura costituiscono un binomio vincente è stato il Giappone, dove circa 2500 robot agricoli vengono impiegati per eseguire interventi di spruzzatura nelle risaie. Il più utilizzato è il drone-elicottero RMax di Yamaha, che ha recentemente ottenuto il certificato di navigabilità anche negli Stati Uniti.
In Italia siamo ancora alle prime sperimentazioni, ma i risultati sono incoraggianti. La startup AeroDron, ad esempio, ha avviato in collaborazione con un gruppo di Università e aziende una serie di test su vigneti e coltivazioni di mais e pomodoro per elaborare un metodo di lavoro appropriato ad ogni singola tipologia di coltura.
Utilizzo droni in agricoltura: Agrodron, il drone italiano
L’hanno ribattezzato drone-contadino, si chiama Agrodron ed è stato progettato e sviluppato tra Ravenna e Udine. Dotato di Gps, può essere comandato a distanza o programmato per volare autonomamente. Pesa 5,5 kg e può “lavorare” 10 ettari di terreno all’ora. Agrodron è stato già sperimentato su una coltivazione di mais, nel mantovano, rivelandosi molto efficace nella lotta ai parassiti. Il prezzo oscilla tra 2 mila e 20 mila euro.
Utilizzo droni in agricoltura,la Francia schiera Airinov
Pesa meno di 2 kg Airinov, drone ad ala fissa realizzato dall’omonima azienda francese. Si lancia a mano e atterra da solo dopo aver completato il suo giro di perlustrazione. Airinov ha debuttato nel campo della precision farming nel 2013, quando è stato testato da mille agricoltori su una superficie di circa diecimila ettari. Vediamolo in azione in questo video:
Utilizzo droni in agricoltura, gli Usa produrranno un vino migliore
Con il rilascio delle prime autorizzazioni, l’uso dei droni in agricoltura sta decollando anche negli Stati Uniti, dove il mercato è potenzialmente molto vasto. I droni con videocamere a infrarossi in alcuni casi sono stati utilizzati per monitorare i vigneti e migliorare la produzione vinicola. Droni agricoli stanno trovando applicazione anche nelle coltivazioni di mais in alcuni Stati del Sud.
Droni sottomarini, prezzi e modelli pubblicato il 27/09/2017
Un drone sottomarino è un robot subacqueo comandato a distanza in grado di immergersi a grandi profondità. Può svolgere una serie di compiti: dal monitoraggio dei fondali per combattere l’inquinamento alla ricerca archeologica, dall’estrazione petrolifera al pattugliamento delle acque per scopi militari. Forma, dimensioni e caratteristiche variano a seconda dello scopo per cui viene impiegato.
Un drone sottomarino può essere autonomo (Auv) o semi autonomo (Rov): gli Auv trasmettono dati e immagini in tempo reale mediante una connessione wireless, i Rov sono controllati da remoto, a distanza, per mezzo di un cavo che funge anche da alimentatore. In futuro l’intelligenza artificialeprobabilmente trasformerà anche i droni subacquei in macchine totalmente autonome.
Questi robot subacquei possono essere utilizzati anche per scopi ludici, esattamente come i droni volanti. Sono diversi i modelli di droni sottomarini per hobbisti disponibili sul mercato. Prezzo e prestazioni dipendono sostanzialmente dall’equipaggiamento e dal sistema di controllo. Vediamo insieme alcuni modelli in commercio.
Drone sottomarino, Trident e OpenRov
Trident è un drone sottomarino prodotto dall’americana OpenRov capace di spingersi fino a 100 metri di profondità. È lungo 40 centimetri, pesa poco meno di 3 kg e viaggia a una velocità di due metri al secondo. Monta una videocamera HD, si comanda via cavo da tablet o portatile e ha un’autonomia di 3 ore.
Sempre OpenRov ha realizzato un kit per costruire un drone sottomarino open source. Si chiama OpenRov 2.8e per montarlo non è necessario essere un esperto di robotica. Si controlla tramite un telecomando, dispone di luci e di una fotocamera per la trasmissione delle immagini in streaming fino a 100 metri di profondità. OpenRov misura 30 cm per 2,6 kg di peso. Prezzo: 899 dollari (850 euro) con batterie e caricabatterie inclusi.
Drone sottomarino, iBubble si tuffa in acqua con te
iBubbleè un drone subacqueo “intelligente” progettato da Startup Maker che ti segue nelle immersioni, scatta foto e registra video. Indossando un braccialetto hi-tech, puoi scegliere che tipo di riprese realizzare, quando iniziare le registrazioni e quando interromperle. Potrai rivedere i filmati sul tuo smartphone scaricando un’app per dispositivi IOS e Android.
iBubble è lungo 50 cm, pesa 5 kg e può raggiungere una profondità massima di 60 metri a una velocità di un metro al secondo. La batteria dura un’ora. Questo drone sottomarino può essere guidato anche dalla terraferma tramite un joypad.
Vediamolo in azione in questo video:
Il prezzo di iBubble parte da 1999 dollari, circa 1900 euro. Consegne a partire da maggio 2018.
Drone sottomarino: TTRobotix Seawolf
Anche il drone sottomarino Seawolfdi TTRobotix assicura riprese subacquee ad alta definizione. Si tratta di un piccolo sommergibile compatibile con fotocamera GoPro in grado di muoversi a una velocità di 3 km/h. Seawolf può raggiungere 10 metri di profondità, ha un’autonomia di 50 minuti e si manovra con un radiocomando con monitor incorporato. Su Internet il prezzo si aggira attorno a un migliaio di euro (prezzi rilevati a gennaio 2017).
Drone sottomarino: Fathom One
Fathom One è un robot subacqueo personalizzabile con fotocamere e luci aggiuntive. Viaggia a una velocità di 1,5 metri al secondo, può toccare una profondità massima di 45 metri e si controlla tramite computer o da dispositivi mobili. Fathom One costa intorno 600 dollari, 540 euro. Per saperne di più consulta il sito ufficiale.
Un drone subacqueo per la pesca: PowerRay
PowerRay di PowerVision è il drone subacqueo che promette di cambiare il futuro della pesca. Da un lato lo tieni attaccato alla tua canna da pesca, dall’altro cattura il pesce per te. Lo cattura in una foto o un video o molto lo pesca realmente. Per maggiori informazioni ecco il sito ufficiale.
Orario scolastico 2^ settimana via Fiume pubblicato il 23/09/2017
Orario Provvisorio ITIS - Via Fiume dal 25/09/2017 al 29/09/2017
Orario scolastico 1^ settimana via Fiume pubblicato il 15/09/2017
Orario Provvisorio ITIS - Via Fiume dal 18/09/2017 al 22/09/2017
La piattaforma SOFIA pubblicato il 30/08/2017
ACCESSO ALLA PIATTAFORMA S.O.F.I.A.
La piattaforma S.O.F.I.A. è il Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento dei docenti raggiungibile all’indirizzo http://sofia.istruzione.it/
Linee guida per il docente:
Il seguente documentoVisualizza Guida Operativaè rivolto ai docenti di ruolo e fornisce le modalità operative da utilizzare sulla Piattaforma della Formazione per l’accesso all’area del docente e l’uso delle funzionalità ad esso dedicate.
In dettaglio saranno illustrate le seguenti funzionalità: o registrazione ed accesso ai servizi MIUR e alla piattaforma della formazione; o consultazione del Catalogo delle iniziative formative; o iscrizione ad una edizione dell’iniziativa formativa; o gestione delle proprie iscrizioni; o compilazione del questionario di gradimento; o scarico dell’attestato di frequenza all’edizione; o gestione dei contenuti didattici dell’edizione frequentata.
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S.O.F.I.A. (Gestione iscrizioni, frequenze e attestati)
I.T.I.S. diurno e serale (Elettronica ed Elettrotecnica - Meccanica, Meccatronica ed Energia )
I.T.I.S. Settore Tecnologico indirizzo Trasporti e Logistica (ex Nautico)
Liceo Scientifico - Liceo Classico Liceo delle Scienze Applicate - Liceo delle Scienze Umane - Serale